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Falso Brunello di Montalcino, declassati 1,3 mln di litri

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Falso Brunello di Montalcino, declassati 1,3 mln di litri

Roma – Da parte del Consorzio di tutela del Brunello di Montalcino c'è stata una ''carenza di vigilanza''. Il tenente colonnello della Guardia di Finanza di Siena, Marco Squarcio ha voluto commentare così all'Adnkronos l'operazione, condotta dalle Fiamme Gialle senesi che ha portato al sequestro di 6,7 milioni di litri di Brunello di Montalcino, di cui il 20% declassati a I.G.T. Toscana Rosso, e 1,7 milioni litri di altri vini a denominazione sequestrati (quali il Rosso di Montalcino D.O.C. ed il Chianti Classico D.O.C.G. e I.G.T. Toscana Rosso), di cui oltre il 40% declassati a denominazioni di minor pregio. Nell'inchiesta, coordinata dalla Procura di Siena, il direttore del Consorzio del Brunello e due ispettori del Comitato di Certificazione hanno ricevuto l'avviso della conclusione delle indagini preliminari per associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio e al falso ideologico in atti pubblici. Sette le imprese coinvolte, i cui responsabili (13 soggetti) hanno già patteggiato la pena oppure hanno ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini per i reati di frode in commercio e falso in atti, talora commessi in associazione. Denunciata anche una persona per false informazioni al Pubblico Ministero. ''La vicenda ha preso avvio nel settembre del 2007 – spiega il tenente colonnello Squarcio – quando vennero notate alcune incongruenze durante alcune ispezioni da parte degli ispettori del Consorzio. Le irregolarità venivano classificate come lievi, quando invece non lo erano. Noi ne siamo venuti a conoscenza, e abbiamo verificato se fosse stato presente o no il vitigno indicato per il Brunello, che, ricordiamo, deve essere fatto al 100% con uve Sangiovese''. Sono stati trovati, da parte degli esperti della Guardia di Finanza, ''vitigni non consentiti nel disciplinare di produzione del Brunello, come il 'Petit Verdot' e il 'Colorino' – sottolinea il tenente colonnello Squarcio – Purtroppo, gli incaricati del Consorzio preposti ai controlli scrivevano, nelle loro relazioni, che si trattava di irregolarita' lievi, invece di comunicare la truffa grave alle autorita' preposte'', e quindi da parte del Consorzio c'e' stata una ''carenza di vigilanza''.

Con una produzione di 7 milioni di bottiglie per il 2009, destinate per una maggioranza del 60 per cento all'estero, il Brunello di Montalcino è un simbolo dell'Italia di qualità nel mondo, dove traina l'intera produzione Made in Italy. "Una bottiglia di Brunello su quattro – fa sapere la Coldiretti – è destinata negli Stati Uniti che sono il mercato di riferimento ma ben il 9 per cento è diretto in Germania, il 7 per cento in Svizzera, il 5 per cento in Canada e il 3 per cento in Inghilterra mentre il resto viene consumato in Italia, con circa il 10 per cento nel territorio di Montalcino dove alimenta un importante flusso turistico legato all'enogastronomia. Il volume di affari del distretto del vino di Montalcino e' stimato sui 130 milioni di euro all'anno".

Articlolo scritto da: Adnkronos