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Fanfani sul Piano Strutturale

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Fanfani sul Piano Strutturale

AREZZO – “Il voto di oggi è la tappa di un percorso che parte da lontano: dal dicembre 2003 quando venne adottato il Piano Strutturale”. Così il Sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani ha introdotto la relazione alla delibera di adozione del Regolamento Urbanistico. “Un lavoro che è stato un impegno gravoso e di questo ringrazio i tecnici degli uffici comunali, disponibili a ogni ora, così come i commissari di maggioranza e minoranza della Commissione assetto del territorio. Modifiche e integrazioni al regolamento saranno certamente utili per completare questo strumento urbanistico, ovviamente perfettibile come ogni cosa umana. Ho letto nella stampa, ad esempio, la proposta di una seconda stazione ferroviaria così come sono certo della necessità di dotare la città di una struttura aeroportuale inserita in un bacino di utenza importante.
Oggi ci troviamo ancora in regime di salvaguardia, disposto dalla normativa regionale, ma nonostante questo rivendico una cosa importante: in questi anni non c’è stato immobilismo. Un primo dato: abbiamo approvato 150 delibere in materia urbanistica nel periodo in questione. Nessuno ha ingessato la città e la recente vicenda del Piuus lo conferma. Entro più nel merito: abbiamo creato le condizioni per la realizzazione di un teatro tenda, risolto problemi annosi come la viabilità del Garbasso, la clinica Poggio del Sole, il parco del Pantano a servizio di una zona compressa da edilizia eccessiva, abbiamo posto le fondamenta per il recupero al centro storico degli immobili del Politeama e del Supercinema, abbellito le piazze più importanti della città e progettato importanti parcheggi scambiatori. Rivendico quanto fatto anche perchè spesso mi sono sentito tirato in causa.
Veniamo adesso – ha proseguito Giuseppe Fanfani – ai criteri del Regolamento Urbanistico: in primis trasparenza e correttezza e non poteva essere altrimenti visto che mi sono fatto carico di un dovere di moralità verso gli aretini assumendo l’incarico delicato della delega all’urbanistica. Imparzialità, perseguita attraverso lo strumento dei bandi: 35 Aree di Trasformazione saranno liberamente proponibili dai cittadini e il Comune valuterà quali fare partire in ragione della maggiore utilità che potrà venire in termini di servizi e opere di urbanizzazione. Consumo di suolo minimo: precedenza a interventi ricadenti su quanto già utilizzato. La perequazione, che non è più fra singoli comparti ma strumento di concorso per la redistribuzione delle plusvalenze derivanti dalla edificabilità dei terreni. Abbiamo inoltre spostato la prospettiva progettuale dal volume alla superficie utile garantendo così anche una maggiore libertà ai tecnici e, di conseguenza, maggiore attenzione all’estetica.
Quali sono gli obiettivi che ci siamo posti con il nuovo Regolamento Urbanistico: innovazione energetica e tecnologica, bioedilizia, tutela ambiente e del paesaggio con norme sull’edificato urbano e rurale, attenzione alle direttrici d’ingresso alla città prese d’assalto in passato da interventi non consoni, introduzione della flessibilità nelle funzioni a tutela del lavoro attraverso la possibilità di ragionevoli trasformazioni di aree produttive in commerciali per ottenere la conservazione della piena occupazione, ampliare le maglie per lo sviluppo dell’edilizia sociale e restituzione dell’identità storico-culturale delle frazioni”.