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Fazio: ‘Il vaccino tradizionale è inutile’

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Fazio: ‘Il vaccino tradizionale è inutile’

MILANO – La febbre suina arriverà anche in Italia, ma il virus che sta colpendo il Messico sarebbe meno aggressivo di quello di una normale influenza. Ne è convinto il sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio che ha avvertito: "Ci aspettiamo a breve i primi casi in Italia. Abbiamo infatti molti turisti rientrati dall'estero e sono circa una ventina finora i casi sospetti e per il momento nessuno è stato confermato".

"Per i due casi di Lodi sappiamo con certezza che non si tratta di febbre suina – ha precisato Fazio – i test sono infatti negativi e hanno dimostrato che si tratta di una semplice influenza stagionale". Già nelle prossime ore partiranno i test di sequenziamento del virus per verificare gli altri casi al momento sospetti. E verrà messo a punto un "sistema più veloce e automatizzato con l'Istituto superiore di sanità" per avere risposte in tempi più rapidi. Fazio si dice comunque ottimista e tranquillo, "anzi, da sabato – ha sottolineato all'Adnkronos salute – ogni giorno che passa sono più tranquillo, perché abbiamo seguito l'evoluzione clinica dei casi in altri Paesi. E arrivano segnali rassicuranti".

Quanto alla pericolosità del virus che dal Messico si sta diffondendo in altri Paesi il sottosegretario ha spiegato che "si sta dimostrando molto poco aggressivo. E' vero che i microrganismi possono sempre mutare, ma sembrerebbe – da quanto visto negli Usa – che l'attuale livello di aggressività dell'H1N1 sia inferiore a quello di una normale influenza".

Tuttavia correre a vaccinarsi contro l'influenza tradizionale per scampare alla cosiddetta febbre suina è inutile. Il siero contro il più classico dei malanni invernali "non funziona su questa forma pandemica", ha precisato il sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio, prima della riunione con gli assessori regionali alla Sanità nella sede del dicastero in Lungotevere Ripa, per "confrontare e coordinare i piani pandemici regionali con il Governo centrale".

Fazio si è anche detto favorevole a ribattezzare l'epidemia di H1N1, eliminando il collegamento con i maiali poiché "mentre l'aviaria continua ad essere trasmessa da uccelli questa forma ormai è trasmessa da uomo a uomo".

Sui pazienti lodigiani, è intervenuto anche il virologo Giuseppe Gerna spiegando che quello trovato nel campione sotto analisi da ieri nel Laboratorio di virologia del Policlinico San Matteo di Pavia è un virus A/H1N1, ma diverso da quello responsabile dell'influenza suina. I due ragazzi, fra i 20 e i 30 anni, sono tornati sabato dagli Stati Uniti, dopo un viaggio di due settimane che li ha portati fino a San Diego (California), in compagnia di altri due amici che però non avrebbero riscontrato sintomi della stessa entità.

Negativo anche il test Pcr sulla giovane donna ricoverata domenica sera in Malattie infettive all'ospedale di Venezia, al ritorno da un viaggio in California.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Salute/Ign