Home Cronaca Fiamme al ‘Qube’, tempio di Muccassassina

Fiamme al ‘Qube’, tempio di Muccassassina

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ROMA – Un incendio è divampato ieri sera, intorno alle 22, all'esterno della discoteca 'Qube', in via di Portonaccio a Roma. Nessuno è rimasto ferito e sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia, per effettuare rilievi e verifiche. Il rogo, dai primi accertamenti, sembra infatti di natura dolosa, essendo stato trovato del liquido infiammabile.

La sequenza degli eventi, l'aggressione alla coppia gay all'Eur e ora le fiamme al luogo culto di Muccassassina, preoccupa le associazioni Lgbt e non solo. Da più parti, infatti, e a livello bipartisan, si sottolinea il timore per la crescente violenza omofoba nella capitale.

Lo dice a chiare lettere Aurelio Mancuso, presidente nazionale di Arcigay. "L'incendio appiccato questa notte al Qube, sede della festa Lgbt Muccassassina, organizzata dal Circolo Mario Mieli, è la dimostrazione di come vi sia nella capitale un problema concreto di escalation della violenza omofoba". "A pochi giorni dall'aggressione subita da due ragazzi nei pressi del Gay Village – afferma Mancuso – di cui uno versa ancora in gravi condizioni, questo raid ai danni del Muccassassina sembra prefigurarsi come una risposta rabbiosa rispetto alla solidarietà quasi unanime espressa in questi giorni alla comunità Lgbt''.

"C'è un filo rosso che unisce tutti gli episodi di violenza che si sono verificati in questi giorni'' sottolinea Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma. "Questo episodio – aggiunge – che avviene a poche ore dall'arresto del responsabile dell'aggressione al Gay Village, sembra essere una reazione, un messaggio preciso che parla di intolleranza e discriminazione".

Secondo Paola Concia, relatrice della proposta di legge contro l'omofobia in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati, ''l'ennesimo atto intimidatorio contro omosessuali a Roma, con l'incendio del Qube, non può che generare un moto di sconforto e sembra dare ragione a chi vede in città, ma non solo, tutti i segnali di una escalation omofoba, come denunciato dall'Arcigay''. ''Le importanti dichiarazioni rese ieri da sindaco Alemanno – ha proseguito – sembrano quasi aver scatenato la reazione di quanti, soprattutto nell'estrema destra, credevano di godere di copertura e impunità e invece si sono scoperti soli, decidendo così di alzare il tono dello scontro''.

Gianni Alemanno però, a chi gli chiede se si può parlare di escalation della violenza a Roma nei confronti degli omosessuali, risponde: "Assolutamente no. Roma è una città tollerante". Per il sindaco "ci sono delle ristrette minoranze e soggetti pericolosi che agiscono in nome della intolleranza sessuale. Vanno isolati e colpiti". "Bisogna essere molto sicuri della certezza della pena. Chiediamo – conclude – che i responsabili vengano presto individuati. Crediamo che una legge che introduca l'aggravante per movente di intolleranza sessuale sia indispensabile".

''Si respira lo stesso clima pesante della vigilia del nazifascismo, quando i gay venivano attaccati, insultati e picchiati da squadracce nere nei luoghi di aggregazione – denuncia da parte sua l'ex deputata del Prc Vladimir Luxuria – Sono sicura che urge un grande mobilitazione per dire no a questo clima di insicurezza nel quale viviamo''.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign