Home Nazionale Filippine, giallo su Vagni

Filippine, giallo su Vagni

0

MANILA – L'italiano Eugenio Vagni, l'ultimo dei collaboratori del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) rapito nelle Filippine il 15 gennaio scorso insieme ad Andreas Notter e a Mary Jean Lacaba e ancora nelle mani dei militanti di Abu Sayyaf, sarebbe stato "abbandonato" dai suoi rapitori. Lo ha riferito la polizia locale dopo che un portavoce dell'esercito aveva confermato il blitz contro i ribelli sull'isola di Jolo. Altre fonti parlano invece di un trasferimento a un'altra milizia che fa capo ad Abu Sayyaf.

In una intervista all'Inquirer, l'assistente segretario agli Interni, Brian Yamsuan, ha spiegato che si ''sospetta'' che Vagni sia stato abbandonato, dopo che i militari impegnati nel suo recupero hanno riferito di non aver incontrato l'italiano i suoi sequestratori nelle operazioni delle ultime ore. Il direttore della polizia, il generale Jesus Verzosa, sta verificando le notizie secondo cui Vagni sarebbe stato lasciato nella località di Indanan dai suoi rapitori o che invece sarebbe stato trasferito a un'altra milizia che fa capo ad Abu Sayyaf. Vagni, ha aggiunto Verzosa, ''è ancora vivo'', malgrado le sue ''condizioni di salute siano in via di peggioramento''.

Il governo delle Filippine ha intanto messo a disposizione 500mila peso, l'equivalente di 10.300 dollari, di ricompensa ''a chiunque aiuti a localizzare dove esattamente si trovi Eugenio Vagni''. A renderlo noto è stato il direttore della polizia, il generale Jesus Verzosa.

La Farnesina, dal canto suo, sta verificando ''in modo puntuale'' la notizia insieme al governo di Manila. Il ministero degli esteri italiano tuttavia adotta una linea di ''estrema cautela'' perché le notizie in arrivo ''sono ancora contraddittorie'', spiegano fonti della Farnesina.

''Non abbiamo ancora nessuna conferma ufficiale. Siamo in trepida attesa'', ha detto all'Adnkronos Romeo Vagni, fratello di Eugenio. ''Magari fosse stato liberato!'', ha esclamato spiegando di essere ''incollati alla televisione nella speranza che arrivi la conferma a una notizia tanto attesa''.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign

Exit mobile version