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Finanziaria, via libera dal Cdm

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ROMA – Il Cdm ha dato il via libera alla manovra economica per il 2010, composta di tre articoli e tabelle. Una manovra che l'opposizione bolla come troppo leggera e che non risolve i problemi del Paese. ''E' quella fatta con il decreto legge di luglio'' ha detto in conferenza stampa il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. L'Italia, ha evidenziato, guardando i numeri del Pil, dell'occupazione e del bilancio pubblico "non è più un'anomalia in Europa, è rientrata nella normalità".

Secondo le principali stime contenute nella relazione previsionale approvata dal Cipe, il Pil quest'anno sarà in calo del 4,8% (contro una stima negativa per il 5,2% del Dpef) e in ripresa, +0,7%, nel 2010 (contro lo 0,5% previsto dal Dpef). Indebitamento netto al 3,3% nel 2009 e al 2,8% l'anno prossimo. Considerando il dato lordo, non corretto per il ciclo, l'indebitamento si attesta quest'anno al 5,3%, per ridursi al 5% nel 2010. Quanto al rapporto fra debito e Pil, si attesterà al 115,1% nel 2009 e al 117,3% nel 2010.

Nella Finanziaria sono stanziate le risorse per il rinnovo contrattuale del triennio 2010-2012, ha comunicato il Dipartimento della Funzione pubblica spiegando che un primo stanziamento a titolo di vacanza contrattuale (circa il 40% dell'inflazione programmata) ammonta a 1,8 miliardi di euro per il settore statale e a 1,6 miliardi di euro per il settore non statale per un totale complessivo nel triennio pari a 3,4 miliardi di euro.

"Abbiamo fatto una cosa ordinaria in tempi straordinari", ha sintetizzato Tremonti, facendo riferimento alla scelta di "dare affidabilità strutturale su un profilo triennale" al bilancio pubblico. Quella che è stata approvata oggi "è la prima forma di applicazione della riforma di bilancio".

Il ministro ha spiegato che per il 2010 e il 2011 "non ci sono modifiche" rispetto alla manovra triennale approvata lo scorso anno, mentre "ci sono delle aggiunte per il 2012". E a chi gli chiedeva di quantificare il valore del provvedimento approvato oggi dal Cdm ha risposto: "Non c'è una manovra, ma la fotografia del bilancio. Non ci sono tasse, tagli, aggiunte o contrazioni''.

''Dimenticate la vecchia finanziaria non c'è più. L'ho detto ma non vi rassegnate – ha insistito – Non c'è più l'ignobile spettacolo che era la finanziaria''. ''Ci saranno provvedimenti e decreti a margine, con cifre gestibili – ha spiegato – Nessun governo di destra o sinistra, democratico o autoritario era in grado di superare le finanziarie italiane. Tre mesi di discussioni continue su tutto, annunci e smentite, illusioni e delusioni''.

I tre capitoli di spesa privilegiati saranno l'università, il cinque per mille e le missioni militari. Per il resto, "saranno il Consiglio dei ministri e il Parlamento a scegliere". Ma solo quando saranno chiare le risorse disponibili. "Non abbiamo ancora idea delle cifre che deriveranno dal rimpatrio di capitali e dalla lotta all'evasione. Per questo non c'è ancora una lista delle voci di spesa", ha premesso il ministro, prima di elencare i tre capitoli di spesa già certi.

In merito proprio all'evasione, Tremonti ha sottolineato che l'Italia "è un Paese con un alto tasso di evasione". Ma "siamo convinti che l'azione di contrasto stia dando risultati". "Se si vuole gestire l'evasione, non basta l'effetto annuncio, l'atteggiamento, apotropaico di altri governi", ha aggiunto, invitando i giornalisti a predisporre un riquadro per spiegare il significato del termine 'apotropaico'.

''Avere dall'altro lato alpino una quantità non marginale di paradisi fiscali è come avere la caverna di Ali Babà. E' una spinta evidente all'evasione'' ha rimarcato Tremonti. Riguardo alle risorse che arriveranno grazie allo scudo fiscale, ''non sappiamo quanto verrà fuori dallo scudo ma è più grave far uscire i capitali o farli rientrare? Se qualcuno ha idee migliori che non siano retoriche ci mandi una proposta, anche in busta chiusa, e noi ne terremo conto''.

Quanto alle risorse destinate agli ammortizzatori sociali, ''se non saranno usate resteranno comunque nel comparto del lavoro e sociale'' e sul rinnovo dei contratti nel pubblico impiego ''saranno mantenuti gli impegni''.

Il ministro dell'Economia ha poi puntualizzato che "saranno prorogati" i bonus per le ristrutturazioni edilizie, ma "le decisioni sulle agevolazioni saranno prese quando avremo il quadro complessivo delle risorse" mentre la decisione sugli incentivi auto spetta all'Europa.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign

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