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Firenze: lavoro minorile e contraffazione

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Firenze: lavoro minorile e contraffazione

Firenze – Le operazioni portate a termine in questi giorni dai militari del Comando Provinciale di Firenze nella zona dell’Osmannoro, hanno evidenziato la stretta connessione del fenomeno dello sfruttamento del lavoro minorile con la contraffazione.

L’attività operativa ha preso le mosse dall’individuazione di una “fonderia” che realizzava, con una lega di “zama” (meno pregiata rispetto ad oggetti di ottone), gli accessori metallici riportanti i marchi delle più famose griffe internazionali da apporre sugli oggetti di pelletteria (borse, cinture, portafogli). Successivamente sono stati realizzati 5 interventi nei confronti di imprese che sono risultate essere acquirenti della suddetta minuteria metallica e che provvedevano ad applicare le stesse sugli oggetti in pelle da loro stessi prodotti.

L’attività operativa ha portato al complessivo sequestro di:
– 27.213 pezzi di minuteria metallica;
– 13.964 oggetti di pelletteria contraffatta (borse, cinture, portafogli);
– 10.000 mq di pellami recanti marchi contraffatti;
– 3.000 cartellini;
– 31 punzoni e stampi utilizzati per la produzione di marchi contraffatti.

L’ennesimo massiccio intervento delle Fiamme Gialle fiorentine nella zona dell’Osmannoro ha dimostrato, al riguardo, come le attività economiche illegali, della “filiera del falso” progressivamente tendano a transitare da imprese condotte da italiani ad imprese di proprietà di cinesi.
La fabbricazione della minuteria metallica non si è sottratta a queste tendenze. Sino a poco tempo fa la produzione di questi accessori, era riservata ad imprese italiane, negli ultimi tempi ha visto i cinesi in grado di acquisire le competenze, le attrezzature ed il now-how necessari per lavorare i metalli. La realizzazione dei processi di “galvanizzazione”, per il momento, è un’attività ancora in mano agli italiani.

I finanzieri sono arrivati alla fonderia sita in Poggio a Caiano, via Michelangelo, in provincia di Prato, dopo alcuni mesi di serrate indagini ed il pedinamento di un soggetto cinese, sospettato di essere molto attivo nel settore della produzione e commercializzazione di prodotti con marchi contraffatti. Il pedinamento ha condotto i finanzieri sino alla ditta individuale di un cinese trentacinquenne da diversi anni in Italia. L’irruzione nel capannone ha permesso di trovare 1.739 accessori di minuteria metallica contraffatta con i marchi “Dolce & Gabbana”, “Balenciaga”, “Louis Vuitton”, “Diesel”, “RA-RE”, “Max Mara”, “The Bridge”, “Dockers”, “Gucci”, “Hermes”, “Chanel”, “Fendi”, “Guess”, oltre a 31 cliché.

Da qui sono state individuate le ditte che si rifornivano di minuteria metallica e si è giunti ai capannoni dell’Osmannoro, via Ponte a Giogoli, via Avogrado, via De Cattani. Ai finanzieri si è presentato il solito spettacolo, con cinesi che lavorano senza alcuna minima sicurezza e che, per circa 10/20/30 euro al giorno sono costretti a lavorare, senza sosta, in ambienti insalubri per oltre 12/13 ore. Molti di questi mangiano e dormono sullo stesso posto di lavoro.

Un’azienda è stata chiusa e sono stati sottoposti a sequestro, oltre ai beni contraffatti rinvenuti, anche i macchinari e l’intero capannone.

Presso una ditta sono stati trovati intenti ad apporre la minuteria metallica su borse due cinesi quindicenni, figli di un’operaia che lavorava nella stessa ditta ma al momento in riposo. La donna è stata prontamente fatta rientrare in ditta e le sono state affidate i due bambini.
I due titolari della società, due quarantenni cinesi, sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria di Firenze per sfruttamento del lavoro minorile.