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Fisco, ecco la riforma Cgil

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ROMA – Aumentare le detrazioni per redditi da lavoro dipendente e da pensioni per almeno 500 euro entro il marzo 2010; innalzare le quote esenti; bonus fiscale per gli incapienti; ma soprattutto riduzione dal 23 al 20% della prima aliquota Irpef, per favorire i redditi medio-bassi, e ritocco dal 38 al 36% per la terza aliquota. E' questa la riforma Irpef targata Cgil e presentata oggi dal leader di Corso Italia Guglielmo Epifani e dal segretario confederale Agostino Megale.

I conti sono affidati all'Ires che stima un costo complessivo in tre anni di circa 20 miliardi di euro; 24 miliardi se si aggiungessero i 3,6 per il ripristino della 14esima mensilità per i pensionati e altri 200 milioni per supportare la detassazione del salario di II livello per cui sono già previsti 400 milioni nel prossimo triennio. Una manovra che consentirebbe per la Cgil di 'liberare' in busta paga circa 100 euro netti al mese supportando cosi' i salari che negli ultimi 29 anni sono stati falcidiati dal fisco.

Secondo le proiezioni della Cgil, infatti, dal 1981 al 2009 la pressione fiscale a carico esclusivo dei lavoratori, visto che quella contributiva è rimasta pressoché stabile, è aumentata del 12,5%, sottraendo ai redditi da lavoro dipendente circa 274 euro ogni anno; come a dire, calcola il sindacato, in circa 30 anni il reddito disponibile ha perso circa 52mila euro.

A finanziare i 24 miliardi necessari per mettere mano alla riforma fiscale un mix di interventi i cui dettagli saranno elaborati in seguito. Ma l'Ires prevede che circa 1,5 miliardi potrebbero arrivare da una imposta sulle transazioni finanziarie; tra i 2,5 e i 4,5 arriverebbero dall'aumento al 20% dell'aliquota sulle rendite finanziarie; circa 5 miliardi affluirebbero grazie ad una revisione degli estimi e all'introduzione di una sorta di patrimoniale alla francese sulle grandi ricchezze; 6 miliardi arriverebbero dalla lotta all'evasione reintroducendo la norma di Visco sulla tracciabilità degli assegni; e altri 6 miliardi sarebbero da conteggiare come recupero di gettito dovuto all'aumento della base imponibile reso possibile dalla crescita economica.

La riforma è il punto centrale di una campagna sul 'fisco giusto' che la Cgil avvierà nelle prossime settimane e che proseguirà nei prossimi mesi fino alle "settimane sul fisco" in calendario per metà febbraio. Ma il sindacato guarda anche ad una possibile alleanza con Cisl e Uil in procinto di elaboarare un programma fiscale. "Se con le richieste di Cisl e Uil saranno possibili punti di contatto potrà partire anche una iniziativa comune" spiega ancora Epifani, che ribadisce "il peso ormai insostenbile del fisco sul lavoro dipendente e le pensioni" e la necessità "di un intervento rapido" contro il potere d'acquisto ridotto al lumicino per lavoratori dipendenti e pensionati.

Articlolo scritto da: Adnkronos