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Francesco Macrì sul Pronto Soccorso del San Donato

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Francesco Macrì sul Pronto Soccorso del San Donato

AREZZO – Dichiarazione del consigliere comunale Francesco Macrì (An) «Singolare lettura quella che mi è capitato di fare, il Pd che parla di sanità! Ma la speranza iniziale di un comunicato incisivo è subito evaporata nella timidezza della presa di posizione. Poi mi sono detto: cos’è lecito attendersi da un partito responsabile unico della situazione sanitaria locale, a cominciare dalla vergognosa condizione in cui è ridotto il Pronto Soccorso, pardon il lazzaretto, del San Donato?
Ricapitoliamo: l’assessore regionale alla sanità, Enrico Rossi, è del Pd. Rossi nomina i direttori generali delle neo-aziende sanitarie da cui a cascata derivano i primari dei reparti. È dunque un uomo del Pd il responsabile della gestione amministrativa dei due terzi del bilancio regionale. Perché questa è la cifra che la Regione Toscana destina alla sanità. Una somma enorme di cui tutti possiamo vedere la gestione andando a fare visita al nostro Pronto Soccorso. Magari per semplice curiosità e non come persone coinvolte in qualche infortunio come mi è capitato. Pensare, il comunicato del Pd segnala come punto positivo il servizio di accoglienza! È invece il simbolo del fallimento e dello squallore.
All’arrivo presso l’accettazione affronti subito la scarsa cura e attenzione del personale di accoglienza che assegna il codice grazie al quale sono dirottati verso la medesima direzione chi deve medicare una puntura di ape e la persona grave. Qui, anche una paziente con un tendine reciso, il sottoscritto, può sostare fino a 4 ore senza assistenza ma guardando la televisione e passare un carrellino dal quale una signora offre the od orzo, come in un aeroporto, in tribuna allo stadio, alle poste. La stazione successiva della via crucis è la zona dove vengono fatte le lastre per le quali si attende mediamente un’altra ora. Quella ulteriore è il reparto, nel mio caso l’ortopedia, dove passano 60 minuti aggiuntivi prima di essere curato.
Ecco la sanità targata Pd che, non dimentichiamo, nella persona del Sindaco Fanfani presiede la conferenza dei sindaci della zona sanitaria aretina. Quando accadrà che questo partito toglierà la testa dalla sabbia e comincerà a pensare a una gestione efficiente delle risorse? Richiamando ad esempio al proprio dovere i medici di base che potrebbero fungere da filtro, medicare chi deve sistemare una fasciatura o somministrare pomate per punture di insetti. Potenziando il Pronto Soccorso, rendendolo una struttura in grado di sopportare numeri sempre crescenti in termini di utenza e non facendo finta di non sapere pur ricoprendo ogni posizione di comando. Suggerendo al nuovo direttore generale di concedere meno interviste o partecipare a meno convegni e di impegnarsi di più nell’amministrazione della struttura a cominciare dal lazzaretto che ancora si ostinano a chiamare Pronto Soccorso. E chissà che non faccia capolino un minimo di volontà politica che eviti di umiliare le ottime professionalità mediche esistenti. Professionalità che un cittadino come me può sperimentare a una condizione: se riesce a raggiungerle.»