Home Cronaca Garlasco, colpo di scena: nuova perizia scagiona Alberto Stasi

Garlasco, colpo di scena: nuova perizia scagiona Alberto Stasi

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MILANO – Una perizia medico-legale super partes, redatta dal professor Lorenzo Varetto, scagiona Alberto Stasi dall'accusa di aver ucciso Chiara Poggi. Perizia che in più punti dà ragione alla difesa del ragazzo.

Un'aggressione avvenuta in due fasi diverse ma in un'ora che non si può stabilire, macchie di sangue già in parte o totalmente secche quando Alberto calpesta il pavimento della villetta di via Pascoli con scarpe in grado di disperdere eventuali tracce ematiche. Ancora: non sangue, ma materiale sconosciuto sui pedali della bici dell'unico imputato e le sue impronte miste al dna della vittima sul dispenser portasapone del bagno dimostrano che entrambi lo hanno toccato. Nulla di più: ''Il dato è irrilevante al fine della costituzione di una prova scientifica''. Sono questi i punti salienti della perizia di Varetto, uno degli esperti nominati dal gup Stefano Vitelli con l'obiettivo di chiarire diversi aspetti di un delitto che, a due anni di distanza (Chiara Poggi è stata uccisa nella sua villetta a Garlasco il 13 agosto 2007) è ancora irrisolto e che vede come unico indagato l'allora fidanzato.

"Non è valutabile con precisione l'epoca della morte se non che essa avvenne nel corso della mattinata'', afferma l'esperto secondo il quale ''non fu un fatto concentrato nel tempo essendo individuabili due casi ben distinti''. ''Non è possibile stabilire la durata dell'intero episodio, ma potrebbe essersi protratto anche per alcune decine di minuti'', sottolinea Varetto nella sua perizia depositata al Tribunale di Vigevano.

Inoltre ''non è possibile precisare la natura del materiale biologico di Chiara Poggi, presente sui pedali della bicicletta di Alberto''. Materiale che ''potrebbe essere costituito da qualsiasi tipo di tessuto riccamente cellulato, stante la capacità di persistenza del dna in tracce secche disperse nell'ambiente''. Secondo l'esperto ''non è possibile in alcun modo che sia scientificamente fondato e non meramente congettura i tempi e le modalità di dispersione di detto materiale biologico sconosciuto sui pedali''.

Varetto ha anche analizzato l'impronta trovata sul porta sapone all'interno del bagno della villetta. Una traccia in cui il dna di Chiara è misto all'impronta di Alberto. Per l'esperto la ''più ragionevole e semplice spiegazione è che i due abbiano entrambi toccato l'oggetto in tempi e in un numero di volte a noi del tutto sconosciuto e non determinabile''. In conclusione, per il consulente nominato dal giudice, ''il dato appare del tutto irrilevante al fine della costituzione di una prova scientifica''.

C'è poi l'''effettiva possibilità che le scarpe di Alberto Stasi disperdano tracce eventualmente raccolte per calpestamento di limitate quantità di sangue'', ha scritto ancora Varetto. L'analisi delle sue scarpe Lacoste, insieme allo studio delle immagini del pavimento della villetta di via Pascoli, portano l'esperto a concludere che ''meno di 40 minuti dopo il riferito passaggio di Alberto Stasi nell'abitazione, almeno una buona parte del sangue presente sul pavimento del piano terreno, ed eventualmente anche la sua totalità fosse secca''. Duplici conclusioni che sembrano dare un supporto alla difesa di Alberto che aveva puntato sull'idrorepellenza delle suole delle scarpe del bocconiano e su macchie di sangue già asciutte all'interno della villetta, elementi che, per i difensori dell'imputato, bastavano a dimostrare le sue scarpe 'immacolate'.

Questa di Varetto è solo una delle perizie super partes. Il termine ultimo è il 14 ottobre. Poi riprenderà il processo che si celebra con il rito abbreviato e che dovrebbe concludersi entro fine anno. Dopo le ulteriori indagini richieste dal gup Vitelli non ci sarà ulteriore spazio per rinviare il giudizio: il gup dovrà dire se l'imputato è innocente o colpevole.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign