Home Cronaca Garlasco, nessuna sentenza. Disposte nuove perizie

Garlasco, nessuna sentenza. Disposte nuove perizie

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PAVIA – Troppi dubbi, solo indizi e un processo tutto da rifare. E' questo il verdetto che emerge, dopo 4 ore circa di camera di consiglio, dall'aula al piano terra del Tribunale di Vigevano dove è in corso il procedimento contro Alberto Stasi, accusato dell'omicidio della fidanzata Chiara Poggi. Il gup Stefano Vitelli non ha sciolto le perplessità sull'omicidio indiziario e sugli elementi su cui accusa e difesa si erano dati battaglia, senza risparmiarsi colpi bassi. Sono diversi gli elementi, 4 le perizie che dovranno essere fatte da altri consulenti già nominati, oltre all'ascolto di testimoni e un sopralluogo all'interno della villetta di via Pascoli a Garlasco, luogo del delitto del 13 agosto 2007, prima di emettere la sentenza.

Nel suo dispositivo il giudice parla di ''alcune significative incompletezze di indagine che per la loro potenziale rilevanza devono essere oggetto di un approfondimento istruttorio''. Un duro colpo al lavoro della Procura e dei carabinieri. Ogni elemento raccolto finora non ha convinto il gup che ha disposto nuove indagini su tutti i punti dell'inchiesta: dall'orario della morte, al computer di Alberto, alla ricostruzione di ogni suo movimento fatto per scoprire il corpo senza vita della fidanzata. Sono quattro le perizie richieste dal gup: informatica sul computer portatile di Alberto, medico-legale, chimico-sperimentale sulla suola delle scarpe La coste indossate da Alberto, 'esperimenti semi-virtuali' per simulare la camminata dell'ex fidanzato nella villetta.

Secondo la Procura, Alberto non poteva non sporcarsi le scarpe quando è entrato nella villetta. A dirlo sono gli esperti del Ris di Parma e l'ingegnere Piero Boccardo del Politecnico di Torino che ha simulato 100mila volte il percorso fatto dall'unico imputato. Una tesi che non convince la difesa il cui consulente di parte ha sempre sostenuto che il 25enne poteva non sporcarsi. Un punto su cui il giudice chiede ulteriori indagini per fugare ogni dubbio, anche sulla presunta 'idrorepellenza' delle suole indossate dall'unico indagato.

Altro punto controverso è quello dell'orario della morte di Chiara, tra le 11 e le 11.30 secondo il medico legale, tra le 9 e le 10 per la difesa. Spostare la lancetta all'indietro consente al bocconiano di avere un alibi: Alberto era infatti al computer fino allo 10.17 del 13 agosto, il giorno del delitto. A ristabilire la verità, secondo il gup, potrebbe essere determinare il peso della vittima (attraverso il racconto dei familiari) o acquisendo i vestiti di Chiara.

Il computer di Alberto è un altro degli indizi su cui il gup nutre delle perplessità. Per l'accusa non stava lavorando alla tesi, opinione opposta per la difesa che sostiene che i carabinieri avrebbero involontariamente manomesso il file della tesi di laurea, finendo per cancellare i file temporanei del documento, cancellando così il lavoro fatto da Alberto la mattina dell'omicidio. Per togliersi ogni dubbio prima della sentenza il giudice è pronto anche ad un sopralluogo nella villetta del massacro. E' pronto anche ad ascoltare la testimonianza di alcuni vicini di casa: come la signora Franca che aveva visto una bici nera da donna vicino alla villetta dei Poggi la mattina del delitto. Da stabilire se quello sui pedali della bici di Alberto è davvero sangue della vittima.

Sul punto, nell'ordinanza emergono le perplessità di Vitelli che si augura, rispetto alle consulenze di parte, di giungere a ''un maggiore grado di oggettiva affidabilità''. Il lavoro dei periti inizierà il 13 maggio, poi si potranno capire i tempi per la sentenza.

Articlolo scritto da: Adnkronos