Home Cronaca Garofano: ‘Non ho rimpianti, rimarrò un ‘Ris’ per tutta la vita’

Garofano: ‘Non ho rimpianti, rimarrò un ‘Ris’ per tutta la vita’

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ROMA – Luciano Garofano ha dato l'addio all'Arma dei Carabinieri, non guidera' piu' il Raggruppamento investigazioni scientifiche di Parma, retto dal 1995, ma in pratica continuera' ad esser un 'Ris' per tutta la vita. Senza divisa, naturalmente. Le sue competenze infatti verranno messe al servizio dei cittadini. "Non ho rimpianti – dice all'ADNKRONOS – certamente mi dispiace lasciare i miei ragazzi, con i quali abbiamo seguito tantissimi casi, ma in questi anni ho avuto tanto, mi sono gustato ogni momento fino in fondo e ora mettero' al servizio della giustizia la mia competenza".

L'ex ufficiale, infatti, nella sua nuova vita farà il consulente privato. "Faro' – dice – il consulente di accusa e difesa. Certamente non difendero' mai i cittadini che siano dichiaratamente colpevoli ma mettero' la mia competenza al servizio dei cittadini che hanno bisogno di giustizia".

In mattinata, l'ex comandante dei Ris ha spiegato le ragioni delle dimissioni e si e' difeso dalle accuse che lo hanno portato ad essere indagato dalla Procura di Parma per truffa e peculato, scegliendo l'Hotel Excelsior a Roma, nella centralissima via Veneto, preso d'assedio dalle delegazioni giunte nella capitale per il summit della Fao. Non si e' sottratto agli obiettivi dei fotografi e ha contestato, punto per punto, le accuse che gli vengono mosse. "Da oggi in poi – ha detto – ci tengo a lavare le ombre".

''Ora che la vicenda e' diventata mediatica o si archivia tutto o si faccia immediatamente il processo senza indugi''. E' quello che hanno chiesto i legali dell'ex generale nel corso della conferenza stampa per fare luce sulle accuse. Garofano ha voluto chiarire nuovamente che ''le mie dimissioni non hanno nulla a che vedere con l'inchiesta''. ''Io e i miei uomini del Ris abbiamo sempre lavorato alla luce del sole. Di 6.500 casi affrontati in un anno, quelli a pagamento sono stati uno scarso 2% ed erano tutti autorizzati dal pm'' ha aggiunto l'ex capo del Ris, accompagnato dai legali Eraldo Stefani e Daniele Carra. ''Nella nostra attivita' la norma prevede che si possa fare anche attivita' extraprofessionale a pagamento fuori dall'orario di servizio. Ebbene – ha detto Garofano – di 6.500 casi di cui ci siamo occupati in un anno, quelli a pagamento erano non piu' di 60/70 casi, quando l'Autorita' giudiziaria decideva di darci emolumenti''.

Un passaggio molto complesso quello degli incarichi e delle consulenze affidate dal pm al Reparto di investigazioni scientifiche su cui Garofano torna piu' volte. ''Noi siamo specialisti e queste consulenze – ha detto riferendosi a quel 2% che veniva pagato – rappresentavano il salvadanaio che serviva a colmare gli stipendi che lo Stato ha previsto per i carabinieri'' che ''sono quelli che sono. Ma tutto era autorizzato dai pm e tutto e' documentato''. Sempre in riferimento alle consulenze retribuite, Garofano ha affermato: ''Io ne ho fatte solo due a pagamento negli ultimi 5 anni''. Per questo, ha aggiunto, ''sono sereno e non ho nulla da temere''.

Quanto alle dimissioni dall'Arma dei carabinieri, Garofano ha sostenuto che ''e' del tutto scorretto e sleale dire che mi sono dimesso per l'inchiesta in corso. Ho deciso di dire addio all'Arma dei carabinieri perche' in seguito alla mia candidatura per le elezioni europee il Consiglio di Stato ha stabilito che io mi sarei dovuto trasferire da Parma a Roma. Ma io, che ho sempre pensato di organizzare un laboratorio di scienze forensi e per me era il coronamento di un sogno, vivere fuori dal mio Ris non aveva senso. Sono docente a Parma e voglio continuare nella mia attivita' di scrittore''.

In relazione alle dimissioni dell'ex capo del Ris di Parma e all'inchiesta della Procura della citta' emiliana, ''il generale Garofano – ha detto l'avvocato Stefani – nei giorni scorsi si e' presentato alla Procura di Parma per fare dichiarazioni spontanee. Se questo processo non si archivia subito c'e' il rischio che tutti i consulenti rischino un procedimento penale del generale ma a questo punto si farebbe un processo dello Stato nello Stato''.

Da parte sua l'altro difensore, Daniele Carra, ricordando come l'inchiesta in corso abbia tratto origine da un esposto-denuncia presentato dall'avvocato Carlo Taormina, ha ricordato che ''a chi appartiene alle forze di polizia e' consentito svolgere attivita' di consulenza che da' diritto a emolumenti, a patto che questa attivita' venga svolga fuori dall'orario di servizio''. E, ancora, i legali di Luciano Garofano hanno ricordato che ''in questi giorni ha ricevuto tanti attestati di stima da giudici e da pm che si sono detti disponibili a testimoniare''.

Articlolo scritto da: Adnkronos