Home Cronaca Gay, handicappato e mafioso le offese più pesanti

Gay, handicappato e mafioso le offese più pesanti

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ROMA – 'Gay', 'handicappato' e 'mafioso'. Per centinaia e centinaia di italiani sono questi gli insulti più duri, più pesanti, più volgari. Ma, in questo XXImo secolo, anche 'nazista' e 'terrorista' rientrano tra le offese da respingere con fermezza. Mentre 'ti venisse un cancro' oggi fa più paura del vecchio 'vaffa' ed il tradizionale 'cornuto', insulto che nel dopoguerra ha fatto scattare molti coltelli, sembra ormai avere ben poco 'appeal' per colpire a parole qualcuno, al contrario di 'impotente', un colpo ritenuto ancora insopportabile da molti.

A stabilire la prima classifica delle rudezze è il ' Volgarometro', la prima ricerca-sondaggio sul turpiloquio condotta su ben 2.615 persone. Ad anticipare all'Adnkronos i risultati dello studio, lanciato on line sul sito del periodico scientifico 'Focus', è Vito Tartamella che, con il suo saggio di psicolinguistica 'Parolacce', pubblicato da Bur nel 2006, si accredita come uno dei maggiori esperti italiani di linguistica nel settore del turpiloquio nazionale. Tanto da essersi guadagnato, unico italiano, uno spazio speciale al Convegno internazionale sulle parolacce previsto a fine maggio all'università della Savoia, a Chambe'ry, in Francia.

"Questo sondaggio è una delle indagini linguistiche più corpose svolte in Italia e l'unico a fotografare in modo significativo la percezione attuale delle parolacce, al di là delle impressioni dei singoli" spiega Tartamella. "Il campione -sottolinea- è ricco e vario anche se tecnicamente non puo' essere considerato 'rappresentativo' della popolazione italiana perché, regola scientifica vuole, che i destinatari delle domande debbano essere 70mila ed estratti casualmente".

"Ma, pur non pretendendo di interpretare tutte le numerose sfumature d'uso delle parolacce, un sondaggio del genere puo' essere utilizzato anche nelle aule di tribunale, per dare al giudice il peso di un insulto in una querela per diffamazione". Insomma, è più scandaloso parlare in modo volgare di sesso o dire una bestemmia? Ed è più offensivo mettere in dubbio l'intelligenza di una persona o qualificarla come 'ciccione'? "Spesso -afferma ancora Tartamella- i giudici, ma anche gli educatori e i traduttori, sono chiamati a dare una risposta a questi interrogativi, ma sono costretti ad affidarsi solo alla propria sensibilità personale, in mancanza di dati oggettivi sulla forza delle parolacce, che cambia a seconda delle epoche, della cultura, dell'età…"

"E' cosi' che ho deciso di tastare il polso alle parolacce, lanciando il primo sondaggio italiano sul turpiloquio" prosegue Tartamella, autore del sondaggio rigorosamente "anonimo", "facile da compilare" e anche rapido: solo 5 minuti per contribuire alla ricerca di un tema così controverso. In particolare, i navigatori erano invitati ad assegnare un punteggio da 0, pari a 'per niente volgare/offensivo' a 3, 'estremamente volgare/offensivo' a 152 parolacce. Un modo per tastare il polso alla forza espressiva del turpiloquio. Ed a rispondere, riferisce Tartamella, "sono stati in oltre 2mila e 600, da ogni parte d'Italia e anche dall'estero, persone di ogni ceto sociale e di ogni livello culturale e di ogni tipo di provenienza". Perché gli insulti, si sa, non hanno barriere. Ma ecco i risultati del 'Volgarometro'.

In questa inedita fotografia delle volgarità e del turpiloquio, risaltano 7 tendenze significative. La prima, è quella in cui l'insulto è un "giudizio abbreviato", dove le accuse sentite come più offensive, quindi più gravi, sono la violazione delle leggi (mafioso, ladro, infame) e i presunti eccessi sessuali, dalla promiscuità per le donne all'omosessualità per gli uomini. "In quest'ultimo campo, nonostante l'apparente libertà di costumi, -commenta Tartamella- prevale ancora una visione maschilista e omofobica.

Scottante poi anche il rapporto con malattie, morte, bruttezza, disabilità: le maledizioni, cioè augurare malattie, morte o dolore a qualcuno, e gli insulti fisici sono tra le categorie col più alto voto medio. Inoltre, le singole espressioni che hanno ricevuto in assoluto i punteggi più alti sono le bestemmie, nonostante 1/3 del campione si dichiari ateo. E l'offesa alla Madonna è considerata più grave rispetto a quella verso Dio. Ma non è tutto.

Un altro aspetto emerso dal sondaggio è che il 50,4% delle espressioni proposte è stata giudicata dai navigatori "poco volgare o offensiva" (punteggi da 0 a 1,4). Ciò vuol dire che queste parole, di conseguenza, hanno perso buona parte della loro forza espressiva, degradandosi a espressioni colorite e graffianti ma non molto offensive o scandalose: fra queste, terrone, sfigato, crumiro, buffone, rifatta/siliconata, sbirro, ostia, che palle, ballista.

Dallo studio emerge una maggiore abitudine alle parolacce, sia per un loro uso più frequente – basti ricordare che dal 1999 le parolacce sono state depenalizzate con una legge-delega – sia per effetto del mutare dei valori sociali. Così 'tangentaro' è oggi considerato molto più offensivo di eretico. Infine, le categorie di insulti giudicati meno pesanti sono, in ordine decrescente, quelli classisti come pezzente, barbone, proletario, quelli etnici come negro o terrone, e quelli religiosi come talebano e bigotto. Il motivo? "Oggi -spiega Tartamella- le differenze di classe sono diventate piu' sfumate, e c'è più tolleranza verso le diverse fedi religiose".

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign