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Guardia medica: parla il sindaco di Anghiari

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AREZZO – Da sabato 31 ottobre è partita, in Valtiberina, la nuova riorganizzazione del sistema relativo alla continuità assistenziale: due le postazioni di guardia medica, una a Sansepolcro per gli abitanti del fondo valle e una , con turnazione mensile , per comuni di Badia Tedalda e Sestino. Tra i più grandi sostenitori di questo cambiamento c’è il sindaco di Anghiari, Danilo Bianchi, che dal 2007 si è costantemente impegnato con determinazione contro la soppressione della guardia medica in Anghiari. “Sono molto soddisfatto per questo traguardo raggiunto – ha dichiarato il primo cittadino anghiarese- in particolar modo lo spostamento del medico di guardia da Pieve Santo Stefano a Sansepolcro potrà permette un servizio più puntuale ed efficiente per tutti i cittadini del fondo valle, Anghiari incluso”. In tutte le sedi il Sindaco di Anghiari si è sempre battuto per cambiare la decisione che privò Anghiari e Badia Tedalda, ma anche i restanti cittadini della Valtiberina , delle guardia medica. Una decisione improvvida “una scelta incomprensibile ed ingiustificabile che offende la popolazione di Anghiari e che soprattutto la priva di un servizio essenziale”. Così il Sindaco Bianchi bollò il provvedimento di soppressione. Significativa, per il sindaco anghiarese anche la scelta di dotare i medici di un cellulare aziendale:”Nell’accordo trovato recentemente, durante l’ultima conferenza dei sindaci, tra amministratori comunali e la dirigenza della Asl n.8 trovo particolarmente importante l'aspetto secondo il quale le guardie mediche interessate saranno dotate di un telefonino:in questo modo sarà possibile offrire ai cittadini un servizio più rapido e razionale. La nuova riorganizzazione del sistema di continuità assistenziale , da tempo auspicata, si basa soprattutto sul buon senso e non comporta ulteriori oneri sulla spesa sanitaria”. Il Sindaco di Anghiari sottolinea anche il grande senso di responsabilità, sindaci di Pieve Santo Stefano e Sestino in primis , .e la capacità di marciare uniti da parte di tutte le istituzioni quando si deve tutelare il diritto fondamentale alla salute .Dunque un buon risultato per tutta la Valtiberina che evidenzia ancora una volta come l'arma vincente del nostro territorio, e non solo nel campo sanitario, è una sola : l'unità che prevale sulle logiche di parte e sui campanili.