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I servizi alla persona dei centri per l’impiego

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La Provincia di Arezzo ha un ruolo fondamentale nelle politiche per lo sviluppo del territorio e per la promozione dell’occupazione. In questo quadro, il Servizio Formazione professionale e Lavoro segue un percorso all’interno degli indirizzi e delle direttive dell’Unione Europea mirato a prevenire e combattere la disoccupazione, favorendo lo sviluppo delle risorse umane e l’integrazione sociale nel mercato del lavoro, in un quadro di ampia coesione economica e sociale. La finalità specifica del Servizio Formazione professionale e Lavoro, attraverso i centri per l’Impiego, è quindi l’erogazione di servizi finalizzati all’inserimento lavorativo, all’inclusione sociale e alla valorizzazione professionale dei cittadini della provincia. Una fetta importante di questa attività riguarda i servizi alla persona che vengono costantemente erogati dai cinque centri territoriali per l’Impiego dislocati tra Arezzo e le quattro vallate di riferimento. Attività, quella degli ultimi cinque anni, che è stata illustrata col seminario "I numeri e i colori del lavoro e della formazione: i servizi alla persona", che si è svolto all’Hotel Minerva davanti a un pubblico attento e numeroso. "Siamo di fronte al consuntivo di un’attività intensa e fondamentale per il nostro territorio", ha detto Vincenzo Ceccarelli, Presidente della Provincia di Arezzo, "un’attività che è ben raccontata dai numeri e alla quale aggiungerei due colori: il verde speranza per chi ha intrapreso un percorso formativo, acquisendo maggiori competenze, presso i nostri centri per l’Impiego attraverso il quale possa trovare quanto prima un’occupazione; il rosa, invece, per l’impegno che in tutti questi anni abbiamo profuso, tramite il Servizio Formazione professionale e Lavoro, nei confronti dell’occupazione femminile. Abbiamo ereditato, circa dieci anni fa, ciò che prima era gestito ministerialmente e l’abbiamo portato avanti nel mare periglioso del mercato del lavoro in forte fermento e trasformazione, tra nuove tipologie di contratti e l’aumento della flessibilità, e oggi i nostri centri per l’Impiego sono tra i primi in Italia per l’attività svolta, quindi credo sia doveroso ringraziare tutto lo staff del Servizio che ha lavorato e lavora in questa direzione". Il Presidente Ceccarelli ha aperto poi i lavori che sono proseguiti con gli interventi di Francesca Tosti, Osservatorio del Mercato del Lavoro, Romina Nanni, Responsabile dei Centri per l’Impiego, Manuela Cordaro, Responsabile Servizio Categorie Protette, Antonella Gentile, Responsabile Gestione attività formative, Serafino Becucci, Responsabile Ufficio programmazione attività formative, e Roberta Pini, dell’Istituto di Ricerca Eurema. Interventi che hanno fissato gli ultimi cinque anni di attività nei servizi alla persona dei centri per l’Impiego della Provincia di Arezzo, cercando di toccare i tasti più importanti della trasformazione epocale che ha investito il collocamento nel passaggio dai vecchi uffici agli odierni strumenti. Senza dimenticare, una volta fissati punti e obiettivi raggiunti, di gettare le basi per il futuro e seguire le prospettive che già si delineano all’orizzonte per quanto concerne la formazione professionale, cardine dei servizi alla persona. Il dibattito che ne è seguito ha visto la partecipazione di enti, sindacati, associazioni di categoria e agenzie formative, mentre le conclusioni del seminario sono state redatte dall’assessore Dori. "Questo è un momento importante per fare il punto della situazione, per capire come funziona e ha funzionato quello che nel tempo si è caratterizzato come un modello aretino dei centri per l’Impiego, vedere i risultati di questo modello e capire come andare avanti" ha affermato l’assessore provinciale alla Formazione professionale e Lavoro Alessandra Dori, concludendo: "Si prevede un futuro pieno d’incertezze, soprattutto per quanto riguarda i finanziamenti inerenti le attività dei centri per l’Impiego. Il 2008 è stato il primo anno in cui sono calate le assunzioni nel nostro territorio. Due elementi che insieme alla crisi economica globale ci devono far riflettere su come ridisegnare politiche e strategie del Servizio Formazione professionale e Lavoro perché il modello aretino continui a funzionare come ha fatto sino ad oggi".