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Il 23 ottobre è sciopero generale

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Il 23 ottobre è sciopero generale

ROMA – Le organizzazioni di base ritengono indispensabile una forte risposta alla valanga di
licenziamenti in corso, ai massicci tagli alla scuola pubblica con l'espulsione in massa dei precari, alla
chiusura di aziende, alla ipotesi di gabbie salariali e all’attacco al contratto nazionale che, nella
ritrovata unità dei sindacati concertativi, lascia solo il sindacalismo di base a difenderne il carattere
unitario e solidaristico; al tentativo in corso di rendere i lavoratori subordinati ai destini delle aziende,
alla xenofobia e al razzismo che il governo sta spargendo a piene mani.
Generalizzare ed unificare le lotte in corso nella scuola, nelle fabbriche, nelle aziende e negli uffici,
sono quindi gli obbiettivi immediati dello sciopero generale che si preannuncia già grande e
partecipato. La articolata piattaforma dello sciopero rappresenta un ampio ed esauriente programma
sul quale costruire mobilitazione, lotta, organizzazione e consenso, fornendo un alternativo e concreto
strumento in mano ai lavoratori/trici, richiedendo il blocco dei licenziamenti e la riduzione dell'orario
di lavoro a parità di salario; aumenti consistenti di salari e pensioni, introduzione di un reddito
minimo garantito per tutti/e; aggancio dei salari e pensioni al reale costo della vita; cassa
integrazione almeno all'80% del salario e reddito per i lavoratori '' atipici'', con mantenimento del
permesso di soggiorno per gli immigrati/e; abrogazione della Bossi-Fini e del pacchetto sicurezza;
sostegno delle energie rinnovabili, del risparmio energetico, del riassetto idrogeologico e contro il
nucleare, la privatizzazione dell'acqua e l'incenerimento dei rifiuti;messa in sicurezza dei luoghi di
lavoro, delle scuole, dei trasporti, rifiutando la riduzione delle sanzioni per chi causa morti del lavoro,
gravi infortuni, malattie professionali; contro i tagli di posti, classi e orari nella scuola pubblica e
contro la legge Aprea; assunzione a tempo indeterminato dei precari e reinternalizzazione dei
servizi;investimenti in un milione di alloggi popolari, tramite utilizzo di case sfitte e ristrutturazione e
requisizioni del patrimonio immobiliare, blocco degli sfratti, canone sociale per i bassi redditi; diritto
di uscita immediata per gli iscritti/e ai fondi-pensione chiusi; contro l’aumento dell’età pensionabile
per le lavoratrici della P.A.; ritiro della riforma Brunetta; difesa del diritto di sciopero; fine del
monopolio oligarchico di Cgil-Cisl-Uil sulla rappresentanza e i diritti sindacali, contro la pretesa
padronale di scegliere le organizzazioni con cui trattare; pari diritti per tutte le organizzazioni dei
lavoratori, rappresentanza elettiva democratica sui posti di lavoro e a livello regionale/nazionale