AREZZO – Alberto Asor Rosa, protagonista indiscusso della cultura italiana e del dibattito intellettuale degli ultimi cinquant’anni, ha vissuto e registrato in prima persona l’ultima metà dello scorso secolo, un pezzo di storia nella quale la presenza e l’importanza degli intellettuali è andata mano a mano perdendosi fino alla quasi totale scomparsa degli stessi dal dibattito culturale e politico, e dalla partecipazione alla società civile.

Una figura come Asor Rosa, che ha visto cambiare il panorama culturale e politico e le reali conseguenze di questi cambiamenti sulla società, delinea quindi una vera e propria testimonianza storica, fatta di uno sguardo costante e attento a quel progressivo dileguarsi degli sguardi critici e severi degli intellettuali. Denunciando un’assenza così evidente, con franchezza e amarezza ma senza rimpianto, Asor Rosa vuole indagare le ragioni storiche e le responsabilità di questo declino. Denunciare è già di per sé un modo per rompere il silenzio e per scomodare la pigrizia mentale e intellettuale sulla quale ci siamo adagiati.

Giovedì 19 novembre ore 21.15 al Teatro Pietro Aretino di Arezzo Guido Barbieri, storico della musica e critico teatrale insieme alla giornalista Simonetta Fiori, ripercorreranno per il pubblico del Festival le linee di un’indagine sulle ragioni storiche e le responsabilità di questo declino, citando brani e passi dell’ultima pubblicazione del professore. “Il grande silenzio. Intervista sugli intellettuali” (Laterza). Un appuntamento di grande fascino intellettuale per ripercorrere la memoria dell’ultima metà del secolo scorso e tracciare nuove domande sul futuro.