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Il Papa in Israele visita il memoriale dell’Olocausto

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GERUSALEMME – I nomi dei morti nella Shoah non sono dimenticati e ci parlano affinché mai più un simile orrore possa disonorare l'umanità. Si è espresso in questi termini Benedetto XVI nell'atteso discorso pronunciato al Memoriale di 'Yad Vashem', monumento alla Memoria dell'Olocausto, contenente alcune urne con le ceneri di vittime dei campi di concentramento.

Alla presenza del presidente dello Stato di Israele Shimon Peres, dello Speaker del Knesset Reuven Rivlin e del presidente del Consiglio di Yad Vashem Rabbino Israel Meir Lau, si è svolta la Memorial Ceremony, nel corso della quale il Papa ha acceso la fiamma perpetua e deposto una corona di fiori. Quindi ha incontrato sei sopravvissuti dell'Olocausto e ha pronunciato un discorso. ''Sono giunto qui – ha affermato Benedetto XVI – per soffermarmi in silenzio davanti a questo monumento, eretto per onorare la memoria dei milioni di ebrei uccisi nell'orrenda tragedia della Shoah. Essi persero la propria vita, ma non perderanno mai i loro nomi: questi sono stabilmente incisi nei cuori dei loro cari, dei loro compagni di prigionia, e di quanti sono decisi a non permettere mai più che un simile orrore possa disonorare ancora l'umanità''. ''Possano i nomi di queste vittime – ha sottolineato – non perire mai. Possano le loro sofferenze non essere mai negate, sminuite o dimenticate''.

''La Chiesa Cattolica – ha detto il Pontefice – prova profonda compassione per le vittime qui ricordate. Alla stessa maniera, essa si schiera accanto a quanti oggi sono soggetti a persecuzioni per causa della razza, del colore, della condizione di vita o della religione, le loro sofferenze sono le sue e sua è la loro speranza di giustizia''.

''Mentre siamo qui in silenzio – ha detto ancora il Papa – il loro grido (delle vittime dell'Olocausto, ndr) echeggia ancora nei nostri cuori. E' un grido che si leva contro ogni atto di ingiustizia e di violenza. E' una perenne condanna contro lo spargimento di sangue innocente''.

Papa Benedetto XVI è arrivato questa mattina all'aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv. Giunto dalla Giordania a bordo di un volo speciale Royal Jordanian, Benedetto XVI è stato accolto dal presidente israeliano e dal primo ministro Benyamin Netanyahu.

Il Pontefice ha affrontato subito, nel suo discorso all'aeroporto di Tel Aviv, uno dei temi più delicati del suo viaggio in Israele: quello della Shoah. ''E' giusto e conveniente che – ha detto – durante la mia permanenza in Israele, io abbia l'opportunità di onorare la memoria dei sei milioni di ebrei vittime della Shoah, e di pregare affinché l'umanità non abbia mai più ad essere testimone di un crimine di simile enormità''. ''Sfortunatamente – ha spiegato il Pontefice – l'antisemitismo continua a sollevare la sua ripugnante testa in molte parti del mondo. Questo è totalmente inaccettabile. Ogni sforzo deve essere fatto per combattere l'antisemitismo dovunque si trovi''.

Il Papa ha parlato anche del conflitto israelo-palestinese: ''In unione con tutti gli uomini di buona volontà – ha aggiunto – supplico quanti sono investiti di responsabilità ad esplorare ogni possibile via per la ricerca di una soluzione giusta alle enormi difficoltà, così che ambedue i popoli possano vivere in pace in una patria che sia la loro, all'interno di confini sicuri ed internazionalmente riconosciuti''.

Da parte sua il presidente israeliano Shimon Peres ha dichiarato: "La sua visita spiana la strada per la pace". Il premio Nobel per la pace israeliano ha anche detto di considerare il viaggio in Terrasanta di Benedetto XVI "una missione spirituale della massima importanza". "Apprezzo il suo punto di vista e la sua azione per la riduzione della violenza e dell'odio nel mondo e sono certo (che la sua visita) sarà un contributo al dialogo fra il giudaismo e la cristianità nello spirito dei profeti", ha detto ancora Peres. Il presidente israeliano ha anche sottolineato come il suo Paese sia impegnato nel garantire il libero accesso ai luoghi santi. Al termine del discorso, il Papa ha stretto affettuosamente le due mani a Peres.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign