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Il virus A non fa paura agli italiani

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Il virus A non fa paura agli italiani

ROMA – "Ribadiamo la benignità e il carattere leggero dell'influenza A". Lo ha detto il viceministro della Salute, Ferruccio Fazio, nel corso di una conferenza stampa al ministero. In Italia per l'influenza pandemica "ci sono stati 11 morti su 400mila casi stimati a oggi. Lo scorso anno l'influenza stagionale ha fatto 8mila morti su 4 milioni di malati. Dunque l'incidenza di mortalità del virus H1N1 è dello 0,02 per mille, rispetto allo 0,2 per mille della stagionale che dunque è 10 volte più aggressiva dell'influenza A".

Fazio ha comunque sottolineato l'importanza ''che le persone a rischio, come i malati cronici, si vaccinino prima possibile'' contro il virus A, aggiungendo che sono già stati individuati 14 centri specializzati per la rete nazionale di gestione dei casi gravi.

Riguardo ai ritardi e le differenze regionali nella campagna di vaccinazione contro l'influenza A per operatori sanitari e categorie a rischio, il viceministro ha osservato che "sull'organizzazione delle vaccinazioni e su come vengono gestiti i cittadini le Regioni sono sovrane e dunque è loro responsabilità". "Ci sono stati – ha premesso – ritardi nella produzione dei vaccini, che però attualmente sta viaggiando bene. I quantitativi stanno progressivamente arrivando, la disomogeneità – spiega – è data dalla strutturazione regionale della nostra sanità. Le Regioni sono le responsabili dell'organizzazione sanitaria, noi possiamo fare delle ordinanze generiche, ma poi sull'organizzazione e la gestione delle vaccinazioni loro sono sovrane".

Fazio ha poi annunciato la vaccinazione pandemica per i 350 componenti della delegazione italiana alle Olimpiadi invernali di Vancouver, in Canada. "Non vogliamo – ha detto – che la rappresentanza italiana alle Olimpiadi sia decimata dal virus H1N1''. Quanto alle altre richieste avanzate dal mondo sportivo, come la vaccinazione ai calciatori, ha precisato che "è stato costituito un comitato ristretto tra ministero del Welfare, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport Rocco Crimi e il Coni, operativo fino alla fine della pandemia che stimiamo tra la primavera e l'estate prossima. Tra una decina di giorni ci sarà una riunione, nel frattempo faremo degli approfondimenti per capire le misure da prendere". E' stato inoltre deciso, ha aggiunto, ''di mettere a punto un'ordinanza con indicazioni e istruzioni per gli atleti e la gestione degli spogliatoi delle palestre e degli impianti sportivi".

Dal canto suo il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha rimarcato che "la precedenza per il vaccino va alle Olimpiadi di Vancouver, il calcio non ha questa urgenza'', mentre Crimi ha tenuto a precisare che "la vaccinazione degli atleti contro l'influenza 'A' non toglierà la possibilità di accedere al vaccino per i bisognosi''.

Intanto, otto bambini sono giunti al Policlinico Umberto I di Roma con sintomi potenzialmente riconducibili alla nuova influenza A. Solo uno è grave, spiega l'ospedale capitolino in una nota, mentre un altro è già stato dimesso.

Secondo le nuove raccomandazioni del Sage (Strategic Advisory Group of Experts on Immunization), illustrate da Marie-Paule Kieny, direttore della Initiative for Vaccine Research dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), durante una conferenza stampa a Ginevra, tutti i vaccini disponibili contro la nuova influenza hanno un buon profilo di sicurezza, ne basta una sola dose per ottenere un'adeguata immunizzazione e possono essere somministrati insieme a quelli contro l'influenza stagionale.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Adnkronos Salute/Ign