Home Cronaca In 3D e con le impronte digitali per fare la spesa

In 3D e con le impronte digitali per fare la spesa

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ROMA – Nella catena di supermercati Piggly Wiggly in Sud Carolina vige il pagamento biometrico: per saldare il conto alla cassa basta l'impronta digitale. In Croazia sta per aprire i battenti 'Trillenium', il supermarket virtuale in 3D: come in un videogame si gira tra gli scaffali con il carrello e si 'prende' quel che serve. Insomma, un bel salto in avanti rispetto ad 80 anni fa, quando comparve il primo supermercato. Negli Stati Uniti, tanto per cambiare.

L'idea di offrire ai clienti la possibilità di scegliere da soli fra tanti prodotti riuniti in un unico grande negozio venne a Michael J. Cullen, che nel 1930 apri' il primo supermercato dell'era moderna nei 560 metri quadrati di un ex garage nel Queens, a New York. In realtà, qualche anno prima, nel 1916 il Piggly Wiggly Store (gli eredi sono proprio quelli del 'pay by touch') di Charles Saunders, offriva un servizio simile a quello del supermercato 'inventato' da Cullen, ma non era ancora il negozio 'rivoluzionario' che sarebbe diventato una quindicina di anni dopo.

L'idea di Cullen fu subito baciata dal successo: nel 1932 Robert Otis e Roy Dawson aprirono a Elizabeth nel New Jersey 'Big Bear'. Il punto vendita aveva una superficie di 5mila metri quadrati e i prodotti alimentari erano piazzati al centro della grande sala, suddivisi in 12 reparti. Nel 1936, anno in cui morì il 'papà' del moderno supermercato, negli Stati Uniti si contavano già 1.200 di questi nuovi negozi. Quattro anni dopo sarebbero diventati piu' di 5mila.

In Europa il supermercato arriverà, come molte altre cose, con qualche decennio di ritardo rispetto agli Stati Uniti. La Francia è tra i primi Paesi a seguire l'esempio Usa nel 1948 quando per iniziativa dell'azienda di negozi a succursale Goulet-Turpin di Reims, che diventerà poi 'Express Marchè', poi ancora Champion, per assestarsi sul nome attuale: Carrefour.

Comincia il 'glorioso' trentennio del supermercato del Vecchio Continente, che vedrà un graduale e costante aumento dei punti vendita in tutti i Paesi europei. Per l'Italia lo spartiacque tra le piccole botteghe alimentari al dettaglio e l'era dei centri di vendita sempre piu' grandi è il 1957, quando a Milano apre il primo negozio della catena 'Esselunga'. Cosi' inizia la storia dei supermercati nel nostro Paese: il supermarket, il self service, la possibilità di fare tutta la spesa in un unico luogo sono elementi di una rivoluzione culturale e di costume che caratterizza l'Italia del dopoguerra e accompagna il boom economico.

I prodotti freschi imballati in speciali confezioni; un ampio assortimento a prezzi piu' moderati rispetto ai tradizionali negozi di alimentari, alle salsamenterie e drogherie; aria condizionata e musica diffusa dagli altoparlanti sono i tratti innovativi del modello americano importato in Italia come in altri Paesi. E se a metà degli anni '50 il supermarket si fa largo nelle vie centrali delle città italiane, già dagli anni Sessanta le 'location' preferite sono in periferia dove è maggiore la possibilità di realizzare strutture di dimensioni sempre maggiori con grandi parcheggi. Del resto, i 'pionieri' americani l'avevano detto: 'no parking, no business'.

Articlolo scritto da: Adnkronos