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In arrivo un stretta sui tatuaggi

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ROMA – Nuove regole per limitare al massimo i rischi di tatuaggi e piercing e giro di vite sui coloranti, sui metalli e sulle sostanze da inserire nel corpo.
La stretta arriva da un disegno di legge presentato in Commissione Sanità del Senato dal presidente Antonio Tomassini (Pdl), ancora in attesa di essere esaminato. Il provvedimento vieta di eseguire tatuaggi e piercing sui minori di 18 anni senza l'ok dei genitori e di praticare disegni sul viso, ad eccezione del trucco permanente.
All'inizio degli anni '90 in Italia è esplosa la moda dei tattoo, seguita poi da quella degli anellini di metallo. Ormai, sottolinea Tomassini nell'introduzione del provvedimento, "non c'è squadra di calcio con atleti 'vergini', con pelle inviolata da disegni o scritte varie, non c'è velina, letterina, soubrettina, ma anche segretaria d'azienda, insegnante, casalinga, non c'è impiegato comunale, vigile urbano, soprattutto negli ambienti più giovanili, tra i 18 e i 40 anni, che non abbia anche un minimo segno sulla pelle o, comunque, qualche amico o congiunto tatuato o perforato da piercing". Un 'boom' non accompagnato da regole adeguate.
A oggi l'unica normativa nazionale è costituita dalle Linee guida del ministero della Sanità per "l'esecuzione di procedure di tatuaggio e piercing in condizioni di sicurezza" del 1998, non sufficienti a contenere e disciplinare gli effetti di un boom che non accenna a finire. Tali pratiche sono entrate a far parte, ormai da 20 anni, del costume anche italiano". Non senza rischi, come dimostrano i sequestri di coloranti in tutt'Italia per la presenza di sostanze pericolose per la salute. Da qui la stretta del provvedimento, che oltre a definire i requisiti strutturali, personali e igienico-sanitari, con particolare riguardo per la formazione del personale, fissa i "requisiti dei pigmenti da inserire nel derma per formare il disegno del tatuaggio, nonche' dei metalli e delle sostanze in genere da inserire nel corpo".
"I coloranti utilizzati per il tatuaggio e per il trucco permanente – si legge nel Ddl, ancora 'fermo' in Commissione in attesa d'esame – non devono essere dannosi per la salute umana. L'azienda produttrice o importatrice deve possedere un chimico o farmacista quale responsabile di progettazione e produzione del prodotto e che esercita la sua attivita' in un laboratorio autorizzato almeno a livello comunale. Il responsabile legale dell'azienda redige una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute umana basata sulle piu' avanzate ricerche nel settore e su dati tossicologici, specificando i criteri adottati".
Nell'allegato al provvedimento si entra nel dettaglio, elencando le ammine aromatiche e le sostanze che i coloranti non devono contenere. I materiali metallici, sintetici od organici per il piercing devono essere biocompatibili. Al ministro della Salute spetta emanare, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore di questa legge, linee guida ad hoc sull'uso dei materiali, le loro caratteristiche e le metodiche da impiegare, per garantire la salute dei cittadini. Chiunque intende esercitare l'attivita' di tatuaggio e piercing deve presentare al Comune una denuncia che attesti il possesso dei requisiti. Sono le Asl a esercitare funzioni di vigilanza e controllo del rispetto dei requisiti igienico-sanitari necessari per l'esercizio di tali attivita'.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Adnkronos Salute