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Innse, seconda notte sulla gru per i quattro operai

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MILANO – Seconda notte a venti metri di quota per i quattro operai della Innse e un funzionario sindacale che da ormai quasi 48 ore sono sul carro ponte di una gru, all'interno dello stabilimento in via Rubattino in via di liquidazione.

Una protesta per impedire lo smontaggio dei macchinari, di cui sette gia' venduti a una societa', e chiedere una trattativa per fermare la chiusura dell'azienda. Sono una quindicina gli operai che ora presidiano l'ingresso della Insse, protetto da poliziotti e carabinieri. Alla spicciolata arrivano altri lavoratori e sindacalisti "pronti a resistere, fino a quando non ci saranno risposte certe".

Dall'alto del carro gru i quattro hanno lanciato un altro messaggio via telefono: "Pensiamo a un'azione simbolica. Se non abbiamo una risposta – spiega il funzionario sindacale della Fiom – non resteremo ad aspettare cosi'". Per ora, nonostante il caldo, i quattro operai dicono di non aver bisogno di un supporto medico ma precisano: "Non ci laviamo da tre giorni, di giorno fa caldissimo, mentre all'alba abbiamo freddo".

Ieri, dopo la conferenza stampa indetta dal proprietario della Innse Silvano Genta sembra ancora piu' difficile ipotizzare una trattativa. Genta ha sottolineato che e' impossibilitato nel fermare lo smontaggio dei macchinari, come chiesto dai lavoratori. "Genta lo conosciamo bene. Quello che dice lo ripete da un anno e non e' una novita'". Intanto, continua davanti all'ingresso presidiato da poliziotti e carabinieri il presidio di altri lavoratori che manifestano per bloccare la chiusura della fabbrica e riaprire un tavolo di trattative.

Dal fronte sindacale c'รจ comunque ottimismo: la protesta potrebbe essere vicina ad una svolta. Gianni Rinaldini, segetario generale della Fiom, si e' intrattenuto per alcuni minuti all'interno del capannone in cui da oltre due giorni quattro operai e un funzionario sindacale continuano la protesta dall'alto di un carro ponte. Uscendo, interpellato dalla stampa, Rinaldini ha sottolineato che "siamo in una situazione in movimento e ci potrebbero essere novita' positive nelle prossime ore".

Il sindacalista non si sbilancia: "Non c'e' ancora nulla di definito". Ancora una volta ha ribadito che i sindacati prospettano "una soluzione industriale, per questo non e' possibile che si continuino a smontare le macchine". Inoltre, ha rassicurato sulle condizioni dei cinque lavoratori che "sono determinati e giovanotti in gamba pronti a resistere". E proprio dai lavoratori chiusi da oltre 48 ore nello stabilimento e' arrivato, attraverso Rinaldini, il ringraziamento a tutti i lavoratori che continuano il presidio davanti all'ingresso protetto da poliziotti e carabinieri.

Era pronto ad entrare all'interno del capannone anche il deputato del gruppo Idv Francesco Barbato ma le forze dell'ordine glielo hanno impedito. Il parlamentare ha contattato telefonicamente il questore, ma al momento non e' riuscito a varcere il cancello di''ingresso. "Sono venuto a portare la mia solidarieta' ai lavoratori, come dovrebbe fare tutto il Parlamento" ha dichiarato. Intanto, continua il presidio davanti all'ingresso dell'azienda in via di liquidazione.

Articlolo scritto da: Adnkronos