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Iran, Khamenei: ‘Non cederemo alle pressioni’

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TEHERAN – L'Iran non cederà alle pressioni sul voto contestato del 12 giugno scorso, che continua a provocare proteste e violenze nella Repubblica islamica. A ribadirlo è stato l'ayatollah Ali Khamenei, citato dalla tv di Teheran. "Ho insistito e insisterò sull'attuazione della legge per quanto riguarda la questione delle elezioni – ha detto Khamenei – Né l'establishment, né la nazione cederanno alle pressioni a ogni costo".

Dal canto suo, Mir Hossein Moussavi, il candidato dichiarato sconfitto alle elezioni presidenziali iraniane, chiede dal suo sito web la formazione di un comitato indipendente che esamini in maniera imparziale i risultati del voto del 12 giugno.

La campagna di Moussavi ricorda inoltre che tutte le azioni di protesta sono annunciate sul sito e sconfessa la manifestazione prevista oggi davanti al parlamento iraniano. "Serve un comitato imparziale, efficiente, coraggioso e riconosciuto dalle parti" che possa esaminare l'intero processo elettorale, si legge sul sito. "Il rapporto finale di questo comitato – prosegue la campagna di Moussavi – non solo riporterebbe la calma nella società, ma ridarebbe anche credibilità al sistema e riporterebbe l'Iran come esempio di democrazia islamica nel mondo".

Il testo sfiducia di fatto il Consiglio dei Guardiani, cui spetta il compito di garantire il corretto svolgimento delle elezioni. Il Consiglio, composto da sei giuristi e sei esponenti religiosi, viene considerato troppo vicino a presidente Mahmoud Ahmadinejad, la cui annunciata rielezione ha provocato massicce manifestazioni di protesta. Il Consiglio doveva pronunciarsi oggi sulle accuse di estesi brogli, ma ieri ha deciso di rinviare il suo verdetto di cinque giorni.

Intanto, la polizia iraniana ammette che è stata effettivamente uccisa da un proiettile la studentessa ventiseienne Neda Agha-Soltan, la giovane diventata, con la sua tragica morte durante una manifestazione sabato a Teheran, il simbolo della mobilitazione contro i risultati ufficiali delle elezioni presidenziali e della violenta repressione del movimento da parte delle forze di sicurezza iraniane.

Una fonte della polizia citata dall'agenzia Fars spiega tuttavia che ad aprire il fuoco indiscriminatamente sulla folla sarebbe stato un uomo non ancora identificato, non un agente delle forze di sicurezza. Neda, si aggiunge, è stata colpita sulla nuca. Secondo le prime indicazioni raccolte in questa nuova versione ufficiale, che sostituisce quella secondo cui le fotografie e il filmati diffusi in tutto il mondo sarebbero stati fabbricati ad arte diffusa ieri dalla televisione di stato, l'arma utilizzata sarebbe stata importata in Iran.

Articlolo scritto da: Adnkronos