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Iran: rappresaglie verso Usa e Israele

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TEHERAN – Nel giorno del nuovo incontro a Vienna tra Usa, Russia, Francia e Iran per discutere del programma nuclerare di Teheran, il capo dei pasdaran, Mohammed Ali Jafari, minaccia "rappresaglie" contro Stati Uniti e Isreale dopo l'attentato di ieri. Ali Jafari punta il dito contro gli apparati d'intelligence dei due Paesi ritenendoli responsabili dell'attacco ai vertici delle guardie della rivoluzione che ha provocato oltre 40 morti nella provincia del Baluchistan, nell'Iran sudorientale.

"Dietro le quinte ci sono i servizi segreti di Usa e Israele. Per punirli dobbiamo fare rappresaglie", ha affermato Ali Jafari, citato dall'agenzia d'informazione 'Isna'. "L'arroganza globale – ha aggiunto Jafari – deve sapere che non riuscirà a raggiungere i suoi scopi attraverso queste azioni".

L'attentato di ieri è stato ufficialmente rivendicato dal movimento di gueriglieri filo-sunniti Jundullah, attivi in Baluchistan. Teheran, tuttavia, subito dopo l'attacco ha accusato il Pakistan – che proprio oggi si è impegnato con l'Iran per una piena cooperazione nell'inchiesta sull'attentato -, e i Paesi occidentali di aver appoggiato i militanti di Jundullah allo scopo di destabilizzare il Paese.

Il capo dei pasdaran ha anche annunciato che "presto una delegazione di Teheran arriverà in Pakistan per fornire nuove prove e documenti al governo di Islamabad e chiedere l'estradizione di Abdul Malik Rigi". Jafari ha quindi spiegato che, secondo Teheran, i servizi d'intelligence di Stati Uniti, Gran Bretagna e Pakistan sostengono Jundullah (Soldati di Dio) e il suo leader Abdul Malik Rigi.

Intanto, mentre dalla Ue arriva una dura condanna per l'attentato di ieri (la presidenza svedese dell'Unione europea parla di "triste perdita di vite umane" ed "esprime il suo cordoglio ai familiari delle vittime degli attacchi"), a Vienna si apre il vertice tra Iran e Paesi del 5+1 (esperti americani, russi, cinesi, britannici, francesi, e tedeschi) per sbloccare lo stallo della crisi sul programma nucleare di Teheran.

Nei colloqui che si svolgono nella sede dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, in discussione c'è la definizione dei dettagli della proposta 'tecnica' messa a punto da Washington. Ovvero, lo 'scambio' fra l'uranio prodotto nell'impianto di Natanz con uranio arricchito al 19,75 per cento in Russia e in Francia per alimentare il reattore sperimentale di Teheran in cui si producono isotopi usati a scopi medici. Il rappresentante dell'Unione europea, Javier Solana, ha anticipato che le discussioni potrebbero proseguire anche domani.

Secondo quanto scriveva il Washington Post nei giorni scorsi, citando fonti dell'Amministrazione americana, la proposta aveva già ottenuto il consenso delle parti nel corso dei colloqui fra Iran e paesi del gruppo 5+1 che si erano svolti a Ginevra lo scorso primo ottobre, quando vi era stato anche un incontro a due fra l'inviato di Washington, il sottosegretario di stato, William Burns, e il rappresentante iraniano, Saeed Jalili.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Aki/Ign