Home Cronaca ‘Jacko non è morto di infarto’. A stroncarlo overdose di farmaci

‘Jacko non è morto di infarto’. A stroncarlo overdose di farmaci

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LOS ANGELES – Si infittisce il mistero sulla morte del re del pop Michael Jackson. Secondo Fox News, che cita fonti anonime, l'autopsia non ha rivelato chiari segni di infarto.

Di più: i medici legali che hanno condotto l'esame autoptico del cantante sono rimasti sorpresi dal constatare quanto il suo stato di salute generale fosse buono. Anche se questo non significa che il suo stato di salute fosse normale, spiegano le fonti, Jackson appariva più forte di quanto i medici non si aspettassero. Significative invece le cicatrici sul viso della star del pop che compariva sempre in pubblico pesantemente truccato per nascondere i segni dei numerosi interventi di chirurgia estetica. Jackson aveva inoltre lividi sul torace, riconducibili ai tentativi di rianimazione cui è stato sottoposto. Per questo gli inquirenti si stanno orientando sull'ipotesi della combinazione di farmaci come causa del blocco cardiaco o del collasso respiratorio che hanno provocato la morte.

Più generica era stata la versione ufficiale del medico legale resa nota ieri sera, ora della California. L'autopsia non ha evidenziato alcun segno di trauma ne lascia pensare che la morte sia stata procurata con dolo, aveva detto Craig Harvey, portavoce dell'ufficio del medico legale, aggiungendo che saranno necessari altri esami per determinare con esattezza le cause del decesso. "Il medico legale ha ordinato il test tossicologici, polmonari e neuropatologici" aveva dichiarato Harvey, spiegando che per i risultati potrebbero essere necessarie dalle quattro alle sei settimane. Il portavoce dello staff medico ha inoltre confermato la notizia secondo cui l'artista stesse assumendo dei farmaci. "Possiamo affermare con certezza che i risultati dei test ci permetteranno di risalire alle cause del decesso", aveva concluso.

In attesa di una parola definitiva sulle circostanze che hanno determinato la morte della pop star all'età di 50 anni, nel mirino finiscono, dunque, i troppi medicinali di cui faceva uso, dagli antidolorifici ai tranquillanti, dagli antidepressivi ai sonniferi. Sotto accusa, in particolare, sembra essere un'iniezione di Demerol, un potente antidolorifico che assumeva contro i suoi mal di schiena cronici. Il farmaco è un derivato della morfina in grado di provocare arresti cardiaci e respiratori (nella chiamata al 911 viene proprio segnalata una difficoltà respiratoria).

La polizia di Los Angeles, intanto, ha rintracciato il medico personale di Jackson. L'uomo, che non risulta per il momento indagato, avrebbe già avuto un breve colloquio con le forze dell'ordine, che puntano a un suo più ampio coinvolgimento nelle indagini. Inoltre, la macchina che il medico aveva parcheggiato presso l'abitazione di Jackson è stata confiscata e potrebbe contenere farmaci pertinenti con le indagini.

Il corpo di Michael Jackson, ora a disposizione dei familiari per i funerali, è stato trasportato venerdì in una camera mortuaria. La famiglia – si legge sulla Cnn – ha chiesto che non fosse reso pubblico il luogo dove si trova ora il cadavere del cantante.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign