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L’estate 2009 tra le più calde degli ultimi 200 anni

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L’estate 2009 tra le più calde degli ultimi 200 anni

ROMA – L'estate del 2009 si posiziona al quarto posto tra le più calde dal 1800 a conferma dei cambiamenti climatici in atto anche in Italia. E' quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati dell''Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna (Isac-Cnr), dai quali emerge anche che le temperature medie dell'estate 2009 sono state superiori di 1,88 gradi rispetto alla media di confronto del periodo 1961-1990. Ad influenzare il risultato stagionale è stato soprattutto il mese di agosto che, sottolinea la Coldiretti, si classifica al terzo posto per temperatura media e al quarto per scarsa piovosità, sulla base delle rilevazioni effettuate negli ultimi due secoli. Se le ultime tre estati si sono classificate tutte nella top ten delle estati più calde degli ultimi 200 anni, il record assoluto delle alte temperature è stato fatto segnare dal 2003 a dimostrazione dell'intensificarsi della frequenza con cui si verificano eventi estremi.

Il caldo dell'estate 2009, sostiene la Coldiretti, ha favorito l'evapotraspirazione nelle piante che hanno messo in atto meccanismi di protezione che hanno portato all'ingiallimento precoce delle foglie in ciliegi, peschi e ippocastani ma anche alla loro caduta ben visibile nei salici. In difficoltàci sono le coltivazioni di mais necessarie per l'alimentazione degli animali che necessitano di una adeguata irrigazione, mentre la vendemmia è iniziata con un anticipo in media di 10 giorni ed una produzione di qualità ma contenuta sui 46 – 47 mln di ettolitri ben al di sotto della media degli ultimi cinque anni.

Nel mondo animale le rondini sono confuse e solo in parte hanno iniziato la partenza ed altre si sono fermate per le alte temperature del mese di agosto e l'assenza di pioggia, mentre le api stremate dal caldo volano meno e tendono a rimanere a terra senza riuscire più a prendere il polline e le mucche nelle stalle, sostiene la Coldiretti, soffrono l'afa e producono fino al 15% di latte in meno. L'arrivo del maltempo al nord, e la pioggia caduta a Roma dopo due mesi di assenza, è destinato dunque a portare benefici alle coltivazioni anche se preoccupa l'andamento climatico tropicale con il grande caldo interrotto da temporali violenti accompagnati da grandine e forte vento particolarmente pericolosi per l'attività agricola in questa fase stagionale, che si sono verificati a macchia di leopardo in tutta la penisola provocando danni da milioni di euro.

Articlolo scritto da: Adnkronos