AREZZO – Dopo il concerto di sabato 3 ottobre dedicato alle Persone di Fabrizio De Andrè, il Festival della Persona, organizzato da Confartigianato Persone, è lieto di presentare, per domani sera, giovedì 8 ottobre, il primo dei tre appuntamenti dedicati al cinema d’autore con la pellicola “L’estate di mio fratello”, un film di Pietro Reggiani del 2005.
La proiezione del film inizierà alle ore 21,00 al Cinema Eden di Arezzo e sarà ad ingresso gratuito.
Pietro Reggiani, nato a Verona nel 1966, è un regista e produttore cinematografico. Laureato in Legge, ha frequentato i corsi di sceneggiatura della Rai e diretto pubblicità e interviste. Nel 1997 scrive e dirige il cortometraggio "Asino chi legge", vincitore del Premio della Critica al Torino Film Festival e finalista ai David di Donatello (e per il quale Antonio Ciano ha vinto il Nastro d'Argento come miglior produttore). Nel 2001, Reggiani gira per Studio Universal la docu-fiction "Paolo Nulla: un uomo invisibile".
Fra il 1998 e il 2005 gira il pluripremiato lungometraggio L'estate di mio fratello, che ha ricevuto svariati premi, tra cui:
RIBECA FILM FESTIVAL 2005” (New York): menzione speciale della giuria
FESTIVAL DU MONDE DI MONTREAL 2005: menzione speciale tra le opere prime
BERGAMO FILM MEETING 2005: miglior film
SULMONA CINEMA FILM FESTIVAL 2005 (L'Aquila): miglior attore protagonista
ZION INTERNATIONAL FILM FESTIVAL 2005 (Utah, U.S.A.): premio del pubblico.
Trama: Verona, 1970. Sergio, nove anni, figlio unico, ha molta fantasia e i suoi genitori, molto indaffarati come tutti i genitori, si occupano poco di lui. Come ogni estate, Sergio, il papà e la mamma lasciano l'appartamento di Verona per andare nella casa di campagna. È una bella casa, immersa nel verde di prati e boschi. Sergio ha qualche amico, ma preferisce stare da solo, anche perché riesce a passare con molta facilità dal mondo reale a tanti altri mondi immaginari. Quando la madre e il padre gli dicono che arriverà un fratellino, o una sorellina, lui comincia a vederseli davanti nei suoi giochi fantastici. Sergio pensa che, con la nascita di un fratello, dovrà rinunciare a molti privilegi e che l'attenzione dei genitori diminuirà ancora di più. Nelle sue fantasie, gioca con questo fratellino ancora non nato e si spinge parecchio in là, fino a bruciarlo vivo su una graticola. Quando la madre perde il bambino, Sergio viene sopraffatto dal senso di colpa e cerca di ottenere il perdono dal fratello immaginario, ormai destinato a rimanere tale. Per tutta risposta, il fratello, severamente e semplicemente, gli dice: «Io sono morto e adesso devi morire anche tu». Soltanto con una specie di sacrificio rituale, Sergio riesce a placare il fratello immaginario e a riaverlo accanto nel suo mondo fantastico. Cinque anni dopo, mentre Sergio si prepara per partire per le vacanze…