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L’Iran respinge l’appello Usa

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TEHERAN – All'indomani dell'apertura verso Teheran del presidente americano Barack Obama, la suprema guida spirituale dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha affermato di non vedere "cambiamenti". "Usano lo slogan 'cambio', ma in pratica non si vede alcun cambiamento", ha detto Khamenei in un messaggio trasmesso in tv

Respingendo così l'offerta di Obama di una 'nuova era' di rapporti Usa-Iran, la suprema guida spirituale, parlando dalla citta' di Mashad, ha affermato: "il nuovo presidente Usa ci ha inviato un messaggio augurale per il nuovo anno persiano, ma allo stesso tempo ci accusa di sostenere il terrorismo e di volere armi nucleari".

"Ci tende la mano con un guanto di velluto -ha continuato Khamenei- ma sotto comunque potrebbe esserci un pugno di ferro". "Non accettiamo alcuna offerta di negoziato che si accompagni alla forza -ha proseguito- vedremo se davvero cambierete, allora anche noi cambieremo. Ma devono cambiare gli intenti, non solo le tattiche", ha sostenuto.

Accusando Obama di usare "la stessa retorica" del suo predecessore, George W. Bush, Khamenei ha quindi sottolineato che "la nuova amministrazione Usa dice di voler dimenticare il passato, ma l'Iran non puo' dimenticare il passato tanto facilmente".

Ricordando l'approccio ostile degli americani dalla Rivoluzione islamica del 1979 in poi, il loro sostegno a Saddam Hussein nella guerra Iran-Iraq del 1980-1988 e l'abbattimento dell'aereo di linea iraniano nel 1988, Khamenei ha affermato: "Oltre 300 mila soldati iraniani hanno perso la vita nella guerra sostenuta dagli Usa e 290 passeggeri innocenti sono rimasti uccisi dopo l'abbattimento dell'aereo ad opera di un ufficiale che poi è stato anche decorato dal presidente americano. Come puo' un paese dimenticare questi avvenimenti" si è quindi chiesto la suprema guida spirituale iraniana, nel suo intervento trasmesso in tv.

Accusando gli Usa di aver causato insicurezza intorno all'Iran con le guerre in Afghanistan e in Iraq "che avevano il solo obiettivo di riempire le tasche dei loro produttori di armi", Khamenei ha poi sostenuto: "per quasi 30 anni gli Usa ci hanno imposto sanzioni solo perché questo Paese vuole mantenere la sua identità e indipendenza".

In Iran a dettar legge sulle questioni strategiche è la suprema guida spirituale e non il presidente. Nonostante la dura risposta di Khamenei all'apertura di Obama, gli osservatori ritengono che Teheran potrebbe comunque tentare la strada di un miglioramento delle relazioni con Washington, inizialmente attraverso una collaborazione bilaterale in Afghanistan e in Iraq.

Del resto, ieri il ministro degli Esteri Manouchehr Mottaki in visita in Afghanistan ha indicato che l'Iran potrebbe partecipare alla conferenza dell'Aja il 31 marzo.