AREZZO – «La spartizione di ruoli di potere, elaborati e definiti da schemi maschili, attira e seleziona esclusivamente donne adeguate alle medesime logiche.
Noi riteniamo che siano innanzitutto necessari degli spazi dedicati anche a quelle donne che tuttora si sentono estranee e lontane dal mondo della politica, perché nell’incontro e nel confronto fra di loro, abbiano infine l’opportunità – a loro storicamente negata – di produrre cultura, scegliendo le loro modalità .
Non ci è stato neppure possibile ottenere, per le donne, lo spazio di una bacheca, e vengono bocciati concreti e generosi progetti di comunicazione trasversale e interculturale fra donne.
In queste condizioni le proposte di “partecipazione” passiva a percorsi o seminari con obiettivi oscuri o molto vaghi, ci sembrano una beffa. Come vengono spesi i soldi delle Pari Opportunità? Le donne possono conoscere i costi, ed i risultati in termini di partecipazione, delle diverse iniziative?
Oppure devono – ancora – tacere e acconsentire a quello che si svolge sulla loro pelle, senza nessuna possibilità di controllo e tantomeno di autodeterminazione?
Chiediamo chiarezza, e rispetto per le donne “comuni” e le loro richieste. Noi abbiamo raccolto alcune loro parole, con la ricerca “Voci Fuori Capitolo” (circolo di studio e video)»

Articlolo scritto da: Le donne dell’associazione Gattapelata