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La Provincia rafforza il suo impegno in Bosnia

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La Provincia rafforza il suo impegno in Bosnia

AREZZO – Una missione proficua, ma ricca anche di momenti toccanti sul piano umano. Il Presidente della Provincia Roberto Vasai ha raccontato così questa mattina alla stampa il suo recente viaggio in Bosnia Erzegovina compiuto insieme a una delegazione di tecnici della Protezione Civile, della Cooperazione Internazionale e dei volontari aretini. Una visita particolarmente importante in considerazione dei numerosi progetti che la Provincia porta avanti sul territorio bosniaco attraverso il lavoro costante delle ONG in loco e il monitoraggio delle azioni da parte dell'Ente provinciale. "Questo – afferma il Presidente Vasai – è il nostro più grande risultato: attraverso le attività previste dai nostri progetti siamo riusciti in questi anni a sedere ai tavoli di lavoro con i sindaci, i tecnici e i rappresentanti delle diverse istituzioni al di là delle differenze di religione e di etnie, a concentrarci sulle esigenze del territorio e a individuare insieme quei percorsi che nello specifico hanno portato alla realizzazione di un centro informazioni turistiche e vendita di prodotti del territorio e all'avvio di un sistema di gestione delle emergenze attraverso le azioni della Protezione Civile di Arezzo". Sono questi, infatti, i due filoni a cui la Provincia collabora, quello della valorizzazione delle risorse agroalimentari locali e della protezione civile. "Il programma della missione è stato intenso – racconta ancora il Presidente della provincia. Abbiamo attraversato l'est della nazione da una città all'altra in 5 giorni per incontrare i referenti sul territorio e visitare le strutture. Abbiamo visitato Il campo di Duje che da campo profughi per i rifugiati dalla Turchia e dalla Macedonia è ora un centro di riabilitazione per soggetti con diverse problematiche, la toccante Srebrenica dove c'è stato l'incontro con il Sindaco e l'omaggio alle vittime del genocidio del 1995, la Scuola Superiore di Tuzla che dal1996 ha un forte collegamento con la realtà aretina attraverso le attività che hanno permesso a centinaia di studenti di ricevere materiale informatico da Arezzo per continuare a studiare subito dopo la guerra fino alla collaborazione con Arezzo Wave che ha portato poi alla costituzione di un associazione, Bridge, che ormai realizza ogni anno Tuzla Wave, un festival di musica e non solo. Tra gli appuntamenti, di rilevante importanza quello con l'ambasciatore italiano a Sarajevo Raimondo De Cardona che ha salutato l'intera delegazione, ci ha parlato del clima politico attuale in Bosnia Erzegovina ed ha ribadito la volontà dell'Ufficio Tecnico Locale di continuare a collaborare ai progetti che la Provincia di Arezzo ha attivato sul territorio". La missione è terminata con l'esercitazione tenuta dalla Protezione civile "Spreča 2009", vile tra le più grandi realizzate sul territorio bosniaco svoltasi nell'ambito del progetto "Pet Roboris". Un percorso di partenariato e cooperazione per la gestione coordinata di attività di Protezione Civile che coinvolge, oltre al Servizio Protezione Civile della Provincia di Arezzo, il Ministero degli Affari Esteri, la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, la Consulta Provinciale del Volontariato per la Protezione Civile di Arezzo, il V.O.C.I.S. (Volontari per la cooperazione internazionale allo sviluppo) e il Forum Internazionale per la Solidarietà, e che ha coinvolto cinque comuni: Doboj Istok, Gračanica e Lukavac (Federazione di Bosnia ed Erzegovina), Doboj e Petrovo (Republika Srpska) situati nella valle del fiume Spreca e nell’area di Sebrenica. L'esercitazione ha visto il coinvolgimento di 70 volontari bosniaci, formatisi durante il progetto, e 39 volontari italiani che sono arrivati in Bosnia Erzegovina con una Colonna Mobile di mezzi speciali composta dal Posto Medico Avanzato della Centrale Operativa del 118 con 1 medico e 2 infermieri, da 10 auto allestite antincendio boschivo e da 2 camion, tutti mezzi messi a disposizione dalla Provincia di Arezzo, dalla Consulta Provinciale per il Volontariato di Protezione Civile di Arezzo. "Quello che abbiamo fatto – spiega l'Ingegner Riccardo Buffoni, responsabile della Protezione Civile della provincia di Arezzo – è di grande importanza per il suo carattere internazionale e per la vastità e la complessità del territorio coinvolto: basti pensare che mai una colonna mobile aveva attraversato le tre dogane, slovena, croata e bosniaca". Gli eventi hanno previsto 7 simulazioni: l'intervento su un incendio boschivo a Petrovo, il recupero di un annegato sul lago di Modrac (comune di Lukavac), lo sminamento di un'area minata a Gračanica, il soccorso su un incidente stradale e intervento in un incidente chimico sul fiume a Doboj, la ricerca di dispersi a Doboj Istok, l'evacuazione dalla scuola elementare di Gračanica. I tecnici dei cinque comuni bosniaci, coadiuvati da un rappresentante del volontariato e della Provincia di Arezzo, hanno coordinato gli interventi organizzando le partenze di mezzi e personale dal campo base nel quale era stato istallato il ponte radio della Consulta Provinciale per il Volontariato di Protezione Civile di Arezzo. I mezzi del volontariato aretino partivano dal campo base con a bordo i volontari bosniaci. Nel frattempo, per i volontari bosniaci che a turno restavano al campo, si svolgevano le visite guidate per mostrare le diverse attrezzature che sono state portate dall'Italia quali pompe idrovore, allestimenti antincendio boschivo, montaggio e smontaggio di tende, accoglienza da parte del medico e degli infermieri del 118 presso il Posto Medico Avanzato delle vittime delle simulazioni. Alla cerimonia conclusiva dell'esercitazione di domenica 4 ottobre hanno partecipato, oltre al Presidente della Provincia di Arezzo, anche l'Ambasciatore italiano De Cardona, il Presidente della Consulta Provinciale per il Volontariato di Protezione Civile di Arezzo Gabriele Romanini, i Sindaci dei cinque comuni e numerose autorità bosniache, che hanno ripercorso le tappe della nascita del progetto Pet Roboris ricordando il lavoro del compianto Franco Bettoli e di Emmaus Laterina. Nel pomeriggio i volontari hanno provveduto a smontare il campo e la colonna mobile si è rimessa in moto lunedì mattina presto per rientrare in Italia la notte tra lunedì e martedì. "Un'esperienza indimenticabile che resterà nel cuore di tutti coloro che vi hanno preso parte", commenta il Presidente della consulta del volontariato Gabriele Romanini. "Mi preme ancora di più oggi, al rientro da questa meravigliosa esperienza, ringraziare tutti coloro che lavorano in Bosnia Erzegovina per la realizzazione di questi progetti di cooperazione che spesso sono piccoli granelli di sabbia indispensabili però alla promozione di uno sviluppo di pace", conclude il Presidente della provincia Roberto Vasai.