Home Cronaca La visita di Benedetto XVI a Brescia nel ‘solco di papa Montini’

La visita di Benedetto XVI a Brescia nel ‘solco di papa Montini’

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ROMA – Un omaggio al Concilio e a Paolo VI, il Papa del Concilio. Questo il motivo centrale della visita di Benedetto XVI a Brescia, di cui parla, in un'intervista ad 'Avvenire', il vescovo di Brescia e vicepresidente della Cei Luciano Monari alla vigilia dell'arrivo del Pontefice nei luoghi originari di Papa Paolo VI.

"Dall'incontro col vescovo di Roma, centro della comunione della Chiesa, attendiamo un approfondimento della nostra identità di Chiesa diocesana e del senso di comunità – sottolinea il vescovo Monari – Gli chiediamo di aiutarci a essere testimoni del Vangelo nel mondo d'oggi. Ratzinger ci in­segna la necessità di vivere tutte le dimen­sioni della vita tenendo aperte le porte a Dio e alla trascendenza. E' la sua personale testi­monianza che attendiamo: la coerenza del suo itinerario di fede e di pensiero è illumi­nante in un mondo, come diceva Paolo VI, che accetta i maestri se sono testimoni".

Spiegando cosa comporta essere la diocesi di Paolo VI, il vescovo prosegue: "Nella sua biografia c'è un ele­mento dominante: l'amore delicato, profondo per la Chiesa. Montini ha consacrato la vita al servizio della Chiesa nella convinzione che fosse il modo più concreto per essere discepoli di Gesù. Brescia vive con gioia e fierezza l'aver dato alla Chiesa un pontefice che l'ha guida­ta nella stagione decisiva del Vaticano II. E sente la responsabilità di essere fedele alla sua visione piena, positiva della Chiesa: una Chiesa missionaria, che manifesta il mistero della presenza di Cristo nel mondo''.

''Se pen­so alle congregazioni religiose nate a Brescia e attive nella missione, nell'educazione, nel­la sanità, se penso ai nostri fidei donum e al­la ricchezza del nostro volontariato missio­nario, posso dire: sì, Brescia resta nel solco di Paolo VI", aggiunge.

Riguardo alle sintonie tra Papa Montini e Ratzinger, "una somiglianza forte sta nel­la loro volontà di farsi carico del confronto fra il cristiane­simo, la sua tradizione e il mondo contemporaneo – precisa il vescovo – Questo fu il grande cruccio del Montini pontefice, ma an­che del Montini arcivescovo di Milano – si pensi alla gran­de missione alla città, tenta­tivo di far incontrare tutti i 'vissuti contemporanei' con il Vangelo e i suoi testimoni''.

''In Ratzinger vediamo il ten­tativo di leggere il cammino della modernità alla luce della fedeltà al Vangelo: di fronte a una cultura che si allontana dal riferimento alla verità per scegliere il primato della pras­si, si rilancia la testimonianza di una fede cri­stiana che unisce verità e carità. Se Paolo VI ha voluto Ratzinger arcivescovo di Monaco, è perché ha visto in lui il teologo che avreb­be potuto offrire un magistero attento alle sfide culturali che la modernita' pone alla Chiesa".

Articlolo scritto da: Adnkronos