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Libri, esce per Mondadori un romanzo ‘anomali’ di Camilleri

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ROMA – Hanno tutti vite segnate fin dall'infanzia i personaggi del nuovo romanzo di Andrea Camilleri, dal titolo ''Un sabato, con gli amici'', che Mondadori (pagine 146, euro 17,50) mandera' in libreria martedi' 27 gennaio. Diventati adulti, pero', il passato presenta loro i conti. E' un romanzo anomalo nella produzione di Camilleri, dove si sente fortissima la sua voce da uomo di teatro. Come di consueto, in quest'opera destinata a Mondadori non c'e' il popolare poliziotto Salvo Montalbano, i cui gialli lo scrittore siciliano riserva all'editore Sellerio.

Le vite di Matteo, Gianni, Giulia, Anna, Fabio, Andrea e Renata detta Rena sono tutte vite segnate. Fin dall'infanzia, con traumi profondi che scuotono l'anima oppure vanno a interrarsi in certe zone segrete della coscienza, e dalla giovinezza che ci aggiunge il suo carico di turbamenti, di rivolte, di affermazioni di se'. Sembrerebbe che gli anni della prima maturita' possano portare un inizio di pacificazione, se non altro perche' le vite sembrano incanalate nei loro binari borghesi e le coppie si sono stabilizzate, ma non e' cosi'. Non e' affatto cosi'; anzi, e' proprio il contrario: l'eta' matura e' il momento giusto perche' i nodi vengano al pettine, gli elementi psichici si combinino apposta per precipitare, per esplodere come una miscela assai temibile con la quale un alchimista improvvido abbia giocato troppo a lungo e con troppa fortuna.

Decisamente, questo romanzo e' anomalo nella produzione di Andrea Camilleri. Lo e' da subito, dalla prima lettura che ci propone una lingua secca, affilata, che non cede all'espressivita' del dialetto ne' ad alcuna di quelle varie forme di pietas che spesso si ritrovano nella prosa del maestro di Porto Empedocle e che sotto forma di ironia, tenerezza, comprensione per le umane debolezze intervengono a lenire anche le situazioni piu' dure e crudeli.

Nel romanzo ''Un sabato, con gli amici'' invece non c'e' possibilita' di fuga o di nascondimento. Ogni personaggio e' consegnato alla sua dannazione e alla deriva inesorabile delle sue azioni. Quella che si sente, fortissima, in queste pagine, e' la voce del Camilleri uomo di teatro.

Una voce che si sente nelle clausole immediate, nel disegno rigoroso della trama, nella geometria delle relazioni tra i personaggi, nelle battute perfettamente calibrate per efficacia e verosimiglianza, nelle cadenze stilizzate del tipico dramma contemporaneo: morboso, implacabile, assurdo.