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Lo sdegno del Sindaco di Arezzo per il furto di Auschwitz

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Lo sdegno del Sindaco di Arezzo per il furto di Auschwitz

AREZZO – “Un atto gravissimo, un’offesa alla memoria delle persone che in quel campo di sterminio persero la vita, uno schiaffo a tutti coloro che sono impegnati nella conservazione della memoria e nella difesa della libertà e della democrazia”.
Così il Sindaco Giuseppe Fanfani commenta il furto del cartello recante l'iscrizione in tedesco "Arbeit macht frei" ("Il lavoro rende liberi") posto all'ingresso dell'ex campo di sterminio nazista di Auschwitz. Fanfani ha scritto una lettera al suo collega Marzalek esprimendo lo sdegno del Comune di Arezzo che il primo e unico comune italiano gemellato con la città polacca di Oswiecim. Un comune noto in lingua yiddish come Oshpitizin. Ma il mondo intero lo conosce nella versione tedesca e cioè come Auschwitz.
A marzo una delegazione di Arezzo fu ospite dell’amministrazione comunale di Oswiecim e visitò il campo di streminio. Poi il 15 giugno si è svolta la cerimonia in Polonia, con le firme del Sindaco Giuseppe Fanfani e del suo collega polacco, Janusz Marzalek. In quell’occasione la delegazione aretina, composta da amministratori comunali e studenti delle scuole superiori, partecipò alla cerimonia delle candele a Birkenau: una processione con le candele fino all’uscita dal campo di sterminio. Il 14 novembre nella Sala dei Grandi c’è stata la firma dell’atto di gemellaggio ad Arezzo.