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Lotta alla zanzara tigre

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Partirà ad aprile e proseguirà fino a ottobre, la campagna del Comune di Arezzo contro la zanzara tigre: verranno attuati trattamenti larvicidi nei tombini e nelle caditoie stradali dell’area urbana ed extraurbana comprese le località di San Zeno, Palazzo del Pero, Rigutino e Ceciliano, il numero di tombini e caditoie da trattare è pari a circa 17.000, mediante il posizionamento di una pastiglia ripetuto ogni 20 giorni. Il modo migliore per limitare la diffusione dell’insetto è infatti quello di evitare che le larve possano svilupparsi. Cominciare per tempo è importante: aprile è infatti il mese nel quale si verificano le condizioni ideali di temperatura per l’apertura delle uova. La zanzara tigre, distinguibile per il suo colore nero scuro, con striature bianco avorio sulle zampe e sull’addome e con una striscia longitudinale bianca sul dorso, punge di giorno soprattutto all’aperto e all’altezza delle gambe. E, attenzione: un adulto di zanzara tigre vola al massimo per 200 metri circa, se ne vediamo un esemplare significa che c’è un focolaio nelle vicinanze.
L’insetto è molto fastidioso e diversamente dalle zanzare comuni non colonizza larghi, stagni, paludi, pozzanghere, fossi ma compie lo sviluppo larvale in piccole raccolte d’acqua stagnante, di qualsiasi tipo. I trattamenti che colpiscono le larve negli ambienti di sviluppo sono efficaci, economici, con il minor impatto ambientale e, cosa più importante, di tossicità nulla per l’uomo come certificato dal Ministero della Salute.
Questo intervento, di carattere preventivo, sarà affiancato da un’ulteriore eventuale azione basata su trattamenti adulticidi in caso di presenza intensa di zanzare. I trattamenti contro gli adulti di zanzara vanno tuttavia previsti solo in forma circoscritta, temporanea ed eccezionale. Sono da eseguire dopo un attento sopralluogo dell’area da trattare finalizzato alla ricerca e all’immediato trattamento, se possibile all’eliminazione, dei focolai di riproduzione dell’insetto. Il trattamento dovrà essere eseguito in assenza di persone ed evitando che il prodotto possa contaminare quanto destinato al consumo umano o animale.
Combattere la zanzara tigre è però possibile solo con la collaborazione di tutti i cittadini: un compito semplice che bisogna svolgere anche a casa propria perché la zanzara tigre può deporvi le uova. Ricordiamo che il suo habitat ideale è quello dei contenitori che, una volta pieni d’acqua, diventano i siti in cui le larve si sviluppano. Per questo motivo è necessario eliminarli, comunque non lasciare che l’acqua ristagni per più giorni, o coprirli con coperchi e reti a maglie sottili. Alcuni esempi: i sottovasi sono il luogo più adatto alla riproduzione in ambiente domestico. I contenitori vari: barattoli, lattine, bacinelle, buste di plastica sul balcone, in giardino, nell’area condominiale o pneumatici e altri contenitori in cantieri o presso le attività artigianali e industriali. I contenitori per l’irrigazione di orti e giardini, annaffiatoi, vasche e fontane ornamentali dove è consigliabile ricorrere perfino al classico pesciolino rosso che si nutre di larve. In tal modo si eviterà di usare insetticidi. È importante inoltre controllare che le grondaie non siano intasate, disinfestare i tombini presenti nelle aree private con prodotti specifici reperibili presso le farmacie e i negozi specializzati assicurandosi prima che gli stessi siano liberi da foglie e terra mentre un focolaio ideale per la riproduzione è l’acqua che rimane a lungo nei vasi dei cimiteri. Si raccomanda di riempire, con sabbia o argilla espansa, i vasi con fiori finti e conservare capovolti quelli non utilizzati.
Esiste anche un’ordinanza comunale che chiama tutti i cittadini a collaborare alla lotta contro la zanzara tigre, contrastando la sua proliferazione nelle aree private. Per le inadempienze sono previste sanzioni comprese tra 50 e 150 euro.