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Macrì torna sulla vicenda Fraternita

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Macrì torna sulla vicenda Fraternita

AREZZO – «Intendo esprimere la mia soddisfazione per la fine in Fraternita dei Laici dell’era Vettese e di un assetto anomalo sul quale avevamo ripetutamente espresso critiche e riserve. Nell’apprendere la notizia notiamo una frase del Sindaco che parla di ‘interruzione del rapporto di fiducia tra primo rettore attuale e Vettese’, frase che potrebbe essere tradotta come fine del rapporto di fiducia fra lui stesso e l’oramai ex magistrato.
Vogliamo a questo punto tutta la verità, scoprire le ragioni che hanno portato al venir meno di una relazione che sembrava strettissima, le motivazioni delle revoca mai date, a questo punto doppie visto che Vettese è stato fatto fuori anche da Tenute di Fraternita, il “dietro le quinte” politico che ha sostenuto in questi anni la sua “finanza creativa”. Perché pensiamo veramente che l’ex primo rettore ha condotto le danze da solo? Chi erano i suoi consiglieri e sponsor politici? Com’è che sono evaporati dal giorno alla notte? Il Sindaco Giuseppe Fanfani deve illustrare ogni aspetto e retroscena in Consiglio Comunale, prima magari che su qualche retroscena arrivino a conclusione altre autorità in altre sedi.
In particolare, aspettiamo con curiosità che venga faccia luce sulla vicenda Fraternita-Cave di Quarata. Quando il piano cave venne approvato dalla Cat, fu prevista attività di escavazione in un terreno di proprietà della Fraternita adducendo fantomatici interessi pubblici alla base di questa scelta. In Consiglio Comunale scoprimmo invece che l’area in questione ne comprendeva una appartenente a un privato e che anche in essa veniva consentito di scavare. Che interessi ci sono in realtà dietro questa operazione? Lo sbandierato interesse pubblico per la Fraternita è rendere redditizie proprietà private e contribuire al consumo indiscriminato del territorio?»