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Milingo torna ad essere un laico

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CITTA' DEL VATICANO – La Santa Sede ha dimesso Emmanuel Milingo dallo stato clericale. L'ex arcivescvo emerito di Lusaka, in Zambia, era già stato scomunicato tempo fa per aver ordinato senza autorizzazione 4 vescovi a Washington.

Milingo, tuttavia, non ha interrotto la sua attività e anzi ha proseguito con le ordianzioni episcopali, a questo punto è arivata la decsione di dimetterlo dallo stato clericale. Il nunzio a Lusaka ha convocato Milingo e gli ha consegnato il provvedimento della Santa Sede.
Con il provvedimento delle dimissioni dallo stato laicale di Emmanuel Milingo, il Vaticano ha dunque chiuso la lunga crisi rappresentata dall'arcivescovo guaritore che, da ultimo, si era anche sposato con Maria Sung. L'adesione alla setta del reverendo Moon, aveva segnato un primo grave conflitto con la Santa Sede, poi ci fu l'estremo tentativo di Wojtyla di recuperare il vescovo africano. E tuttavia fra messe di guarigione, rapporti con chiese e sette rivali della Chiesa cattolica, matrimoni e altri exploit, si è consumato un conflitto che ha portato alla separazione.
Il rischio con le ordinazioni episcopali non autorizzate era che si venisse a formare una sorta di chiesa parallela, clandestina. ''Da diversi anni la Chiesa segue con particolare sofferenza gli sviluppi legati agli incresciosi comportamenti dell'Arcivescovo emerito di Lusaka, Emmanuel Milingo'', rileva il lungo comunicato della Santa Sede. Numerosi, si spiega, sono stati i tentativi intrapresi per riportare ''il Sig. Emmanuel Milingo alla comunione con la Chiesa Cattolica, cercando anche forme adeguate per consentirgli di esercitare il ministero episcopale, con un coinvolgimento diretto da parte dei Sommi Pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, che personalmente e con spirito di paterna sollecitudine seguivano il Sig. Milingo''.
''Secondo il disposto del can. 292 del Codice di Diritto Canonico l'ulteriore pena della dimissione dallo stato clericale, che ora si aggiunge alla grave pena della scomunica, comporta le seguenti conseguenze: la perdita dei diritti e dei doveri connessi allo stato clericale, eccetto l'obbligo del celibato; la proibizione dell'esercizio del ministero, salvo il disposto del can. 976 del Codice di Diritto Canonico per i casi di pericolo di morte; la privazione di tutti gli uffici, di tutti gli incarichi e di qualsiasi potesta' delegata, nonche' il divieto di utilizzare l'abito ecclesiastico''. ''Di conseguenza – afferma la Santa Sede – risulta illegittima la partecipazione dei fedeli ad eventuali nuove celebrazioni promosse dal Sig. Emmanuel Milingo''. La Chiesa però, si afferma, non perde la speranza del ravvedimento di Milingo.

Articlolo scritto da: Adnkronos