LOS ANGELES – Hanno quasi tutti nomi biblici gli otto gemelli californiani, la cui recente nascita ha sollevato un ampio dibattito negli Stati Uniti sui limiti etici dell'inseminazione artificiale.

La madre Nadya Suleman, una single di 33 anni che ha già altri sei figli, tutti concepiti in provetta, ha mostrato per la prima volta gli ultimi arrivati in un intervista concessa alla rete televsiva Nbc. I gemellini dovranno rimanere ancora due settimane in ospedale prima di far ritorno a casa.

"Ciao Maliah, hai gli occhi aperti", ha detto la donna alla prima bambina, mostrando poi Noah, l'unico biondino. Il più piccolo si chiama Jonah, mentre Isaiah – afferma Nadya – già riconosce la voce della madre. Jeremiah viene curato per l'itterizia, e accanto dormono Nariah, McCai e Josiah.

Intanto Angela Suleman, madre di Nadia, ha rilasciato ieri un'altra intervista in cui si lamenta per l'incoscienza della figlia nel mettere al mondo così tanti bambini. La supernonna vive con la figlia e i nipotini e li sostiene tutti economicamente con la pensione d'insegnante, cui si aggiungono i guadagni del marito come interprete delle truppe americane in Iraq.