Home Attualità Nuova campagna di prevenzione dei rischi del gioco d’azzardo

Nuova campagna di prevenzione dei rischi del gioco d’azzardo

0
Nuova campagna di prevenzione dei rischi del gioco d’azzardo

Una campagna su tv e giornali per sensibilizzare la popolazione sui rischi collegati al gioco d'azzardo. L'iniziativa è stata presentata questa mattina nel palazzo della provincia alla presenza, oltre che delle istituzioni che l'hanno resa possibile, anche dei rappresentanti dell'associazione "Mi rimetto in gioco", della quale fanno parte ex giocatori e loro familiari, che hanno portato le loro testimonianze dirette. Il gioco d’azzardo patologico, seppur riconosciuto dalla comunità scientifica come dipendenza che causa danni psicologici, familiari, economici e sociali, rimane ancora oggi nell'immaginario sociale un fenomeno più associato al "vizio" o alla "cattiva volontà" che non alla malattia. A livello epidemiologico, si stima che l'80% della popolazione abbia giocato almeno una volta nella vita ai giochi cosiddetti "leciti" (slotmachine, gratta-e-vinci, lotto, bingo); circa il 17-20% della popolazione sia interessato ad un rapporto problematico con il gioco a rischio di trasformarsi in una vera e propria dipendenza; l’1-3% sia coinvolto nella sua deriva patologica, cioè in una vera e propria dipendenza. Nella realtà aretina il gioco d’azzardo si viene a configurare come un’emergenza sociale con quote notevoli di "sommerso", un fenomeno ancora sottostimato e non riconosciuto nella sua valenza di "malattia" e con un potente impatto sul piano non solo del giocatore e della sua famiglia ma anche dell’intera comunità locale. Alcuni dati: dal 2004 ad oggi sono circa 150 le richieste di aiuto arrivate al SerT di Arezzo per gioco d'azzardo patologico e circa 80 i giocatori che hanno iniziato un trattamento presso il Servizio Pubblico. Degli 80 soggetti in carico, l'80% sono maschi e il 20% femmine. Il 68% dei soggetti è giocatore di slotmachine, seguono i giocatori di lotto, di scommesse sportive e cavalli e di gratta-e-vinci. La metà dei soggetti ha un lavoro da dipendente, segue un 20% di pensionati; più della metà del campione è coniugato e nel 40% dei casi è il coniuge che chiede aiuto al Servizio. Da segnalare l'arrivo al Servizio negli ultimi sei mesi di giocatori giovani (sotto i 30 anni) che associano alle "macchinette" il gioco on-line. Negli ultimi anni, di fronte alle nuove domande di cura rispetto alle cosiddette dipendenze senza sostanze o dipendenze comportamentali come il gioco d’azzardo, la sfida del Servizio Pubblico è consistita nell’elaborare nuove risposte che hanno visto la centralità degli interventi di rete sia nella risposta terapeutica che nei progetti di prevenzione e di ricerca. Nel 2005 nasce così nella Provincia di Arezzo il gruppo di lavoro permanente, coordinato dal SERT di Arezzo, che ha al suo interno rappresentanti di varie realtà territoriali: Dipartimento delle dipendenze di Arezzo e U. F. Educazione alla salute dell’Azienda Usl 8 di Arezzo, Comune di Arezzo, Assessorati alle Politiche Sociali e Giovanili della Provincia, Prefettura, Comando Provinciale della Guardia di Finanza, Caritas diocesana di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Misericordia di Arezzo in qualità di Fondazione antiusura, Confcommercio e Confesercenti, Associazione "Mirimettoingioco" di ex-giocatori e loro familiari. Tutti questi soggetti hanno condiviso la necessità di promuovere azioni di sensibilizzazione attraverso i mass-media locali rivolte alla popolazione aretina sui rischi della dipendenza da gioco al fine di favorire una corretta informazione su questa nuova forma di dipendenza, una diagnosi precoce del problema e un miglioramento dei canali di invio e di accesso al servizio di cura. Per questo è stata lanciata la campagna pubblicitaria che si concluderà nel mese di novembre con una spot televisivo sui rischi del gioco lecito, la cui realizzazione è stata finanziata dall'Assessorato alle Politiche Sociali e dall'Assessorato alle Politiche Giovanili della Provincia di Arezzo, ed uno per la carta stampata finanziato dall'Educazione alla Salute della Usl 8. Il messaggio che accomuna i due spot è sintetizzato nello slogan "E' ancora un gioco? Se stai perdendo soldi, rischi di perdere anche la testa…" accompagnato da un'immagine di un giocatore senza testa. Il messaggio vuole sottolineare i rischi che un'attività piacevole e socialmente incentivata come il gioco lecito possa trasformarsi in una vera e propria dipendenza caratterizzata dalla perdita di controllo, dal gioco come interesse prioritario dell'esistenza e dalla necessità di spendere sempre più denaro e tempo su questo tipo di attività. Questo messaggio è accompagnato anche dall'informazione dell'esistenza di uno spazio di cura specifico per il gioco d'azzardo presso il Servizio Pubblico.