Home Attualità Parte a Torino il ‘processo del secolo’ contro la Eternit

Parte a Torino il ‘processo del secolo’ contro la Eternit

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TORINO – Tre maxi aule, una sala attrezzata nel Palazzo della Provincia, una ventina di autobus e un volo charter per il 'processo del secolo' che si apre oggi al Tribunale di Torino. E' fissata alle 10 la prima udienza per i morti della Eternit, la multinazionale svizzera che per anni ha trattato amianto.

Almeno 2.889 le vittime accertate, fra persone decedute e ammalate, non solo fra ex lavoratori degli stabilimenti di Casale Monferrato, Cavagnolo, Bagnoli e Rubiera, ma anche fra loro familiari e persone che vivevano nelle vicinanze delle fabbriche. Due gli imputati rinviati a giudizio nel procedimento dei procuratori Raffaele Guariniello, Sara Panelli e Gianfranco Colace. Si tratta del barone belga Louis de Cartier de Marchienne e lo svizzero Stephan Schmidheiny, gli ex vertici della multinazionale che sono indagati per omissione dolosa di cautele antinfortunistiche e disastro doloso.

Per il maxi processo sono state allestite quattro aule a Palazzo di Giustizia, le maxi aule 1 e 2 per l'udienza, l'aula 5 riservata a chi si deve ancora costituire parte civile e l'aula magna, tutte collegate in videoconferenza così come l'aula nel vicino Palazzo sede della Provincia che è riservata al pubblico.

Per oggi sono attesi almeno 10 autobus da Casale Monferrato, uno da Reggio Emilia, un volo charter da Napoli e 4 autobus dalla Francia, da dove dovrebbero arrivare almeno 200 persone. All'udienza preliminare si erano già costituite una decina di parti civili, fra cui enti pubblici, associazioni, sindacati, Inps e Inail che ha chiesto il risarcimento di 245 milioni di euro, la cifra spesa finora per gli indennizzi. Il processo sarà presieduto dal giudice Giuseppe Casalbore e dai giudici a latere Fabrizia Pironti e Alessandro Santangelo.

Oggi in aula a rappresentare le vittime c'è, per la prima volta in Europa, un collegio legale internazionale che vede insieme avvocati italiani, francesi, belgi, tedeschi e svizzeri in rappresentanza di oltre 1600 persone costituitesi parte civile, tra lavoratori ancora viventi (298) e deceduti (930), ma anche per la prima volta cittadini viventi (17) ma anche deceduti (365), in qualità di persone esposte al rischio amianto.

''Auspichiamo che il processo faccia il suo percorso – ha sottolineato Vincenzo Scudiere, segretario piemontese della Cgil – che sia un percorso breve e che sia fatta giustizia, sia per coloro che non ci sono più ma anche per chi della malattia porta ancora oggi i segni''.

Per Bruno Pesce coordinatore vertenza amianto '''si tratta di una grande operazione verità, di un debito nei confronti della verità che va pagato con un'operazione giustizia, anche se il danno è stato irreparabile". "In aula – ha concluso – ci sarà una vera e propria 'multinazionale delle vittime'''.

''I lavoratori hanno diritto a vivere e lavorare in salute nel rispetto delle norme di sicurezza – ha spiegato uno dei legali belgi, Yan Fermont – per questo speriamo che il processo che si apre a Torino sia utile anche per rafforzare simili iniziative anche in altri paesi europei''.

''Ci sono stime di mortalità da amianto – ha proseguito l'avvocato francese, Jean Paul Teissoniere – che indicano in 100 mila le vittime nella sola Francia tra il 1995 e il 2005, e in 500 mila in tutta Europa nello stesso periodo e noi speriamo di poter fare presto in Francia quello che sta accadendo a Torino. Ovviamente ciò che conta non è solo iniziare ma anche portare avanti un risultato, sappiamo che incontreremo non poche difficoltà''.

''In Francia – ha concluso Pesce – da anni c'è un fondo nazionale che risarcisce le vittime da amianto. A noi piacerebbe che lo stesso avvenisse anche in Italia''.

Articlolo scritto da: Adnkronos