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Pensioni più leggere da gennaio

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ROMA – Pensioni più leggere dal 1 gennaio 2010. Secondo le stime del Sole 24 Ore, la riduzione sarà tra lo 0,8% e il 3,7%, a causa dei nuovi coefficienti per il calcolo dei trattamenti di vecchiaia calcolati con il sistema misto o solo contributivo.

La Cgil calcola che con l'applicazione automatica dei nuovi coefficienti di calcolo del montante contributivo si perderà, dal 1 gennaio 2010, circa il 3-4% della pensione rispetto a chi va in pensione oggi con il sistema misto, contributivo-retributivo. E la perdita secca sarà ancora più consistente rispetto a coloro che vanno in pensione con il sistema retributivo.

Per la Cgil, occorre ripristinare l'età pensionabile; modificare già dal 2010 i criteri di calcolo dei coefficienti di trasformazione applicando il pro-quota e non, come previsto dalla legge, retroattivamente su tutti i contributi; e garantire un tasso di sostituzione delle future pensioni non inferiore al 60% dell'ultima retribuzione, anche attraverso il ricorso alla fiscalità generale.

A subire i contraccolpi più forti saranno i lavoratori che andranno in pensione con il solo sistema contributivo (chi ha cominciato a lavorare dopo il primo gennaio 1996). Un esempio per tutti: per una lavoratrice nata il 20 giugno del 1949 con 30 anni di contribuzione, spiega ancora il sindacato, l'importo di pensione liquidata con decorrenza 1 dicembre 2009 con il sistema retributivo sarà pari al 1.877 euro, con il sistema misto sarà pari a 1.818 mentre con il sistema contributivo sarà pari a 1.522. La stessa pensione liquidata con decorrenza dal primo gennaio 2010, quindi con i nuovi coefficienti, con il sistema retributivo è pari a 1.877 mentre con quello misto è pari a 1.763 e con il sistema contributivo è pari a 1.416. "Ciò significa che con l'applicazione dei nuovi coefficienti la lavoratrice perde 55 euro al mese di pensione pari a 715 euro l'anno nel sistema misto e ne perde 106, ovvero 1.378 l'anno, nel sistema contributivo", spiega il sindacato.

Il segretario confederale della Uil Domenico Proietti, commentanto i dati del Sole24 Ore, parla di ''criteri di revisione dei coefficienti inadeguati alla realtà del nostro sistema''. E' per questo, infatti, che il sindacato ha "chiesto da tempo la definizione di nuovi criteri per determinare i coefficienti, che sono il cuore del sistema contributivo" sollecitando, per esempio, una revisione delle pensioni "per fasce di età" che eliminerebbe uno degli effetti più distorsivi del sistema, cioè quello di penalizzare maggiormente, a parità di condizioni di partenza, chi decide di restare al lavoro rispetto a chi opta per un pensionamento di anzianità.

Sdrammatizza il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta. "Nulla di grave. Il fatto è che il 2009 è stato un anno di crescita bassa. Il risultato è che l'adeguamento delle pensioni per il prossimo anno, sull'anno precedente, sarà più basso. Questa è la regola, un meccanismo voluto dal governo Amato nel 92. Le pensioni dunque cresceranno di meno ma cresceranno", spiega

"Una diminuzione delle pensioni non è mai una cosa positiva", replica Proietti.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign