Home Attualità Economia Piuss: garantire l’accesso agli appalti anche alle Pmi dell’edilizia

Piuss: garantire l’accesso agli appalti anche alle Pmi dell’edilizia

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AREZZO – Confartigianato Imprese e Cna di Arezzo alla luce dell'ottimo successo dell'Amministrazione comunale di Arezzo ottenuta con l'approvazione del Piuss intendono precisare quanto segue.
Gli oltre 32 milioni di euro che arriveranno nel nostro territorio rappresentano un'opportunità veramente enorme in una fase di crisi come quella attuale. In particolare rappresentano una risorsa fondamentale per il settore dell'edilizia. Un settore che al pari di altri sta subendo le conseguenze della crisi economica e che in larghissima parte è composto da piccole aziende artigiane.

«Le risorse che arriveranno ad Arezzo grazie al Piuss – dice il responsabili del settore edilizia di Confartigianato Simone Verdelli – potrebbero avere un'importanza fondamentale se i bandi di appalto venissero realizzati tenendo conto delle dimensioni delle ditte artigiane dell'edilizia che nella provincia di Arezzo conta più di 2200 unità alle quali va poi aggiunto tutto il comparto degli impiantisti, le ditte iscritte alle associazioni di riferimento grazie allo strumento consortile avrebbero la possibilità di partecipare a qualsiasi tipologia di intervento, anche quelli di tipo più specialistico». «Garantire l'accesso ai lavori previsti nel Piuss anche alle piccole e medie imprese – continua il responsabile del settore dell'edilizia di Cna Arezzo Maurizio Baldi – garantirebbe un vero e proprio volano per l'economia locale, garantendo sia un'altissima qualità delle opere che un indotto di tutto rispetto. Inoltre, dobbiamo anche ricordare che proprio per la progettazione e l'approvazione del Piuss, sono stati fondamentali i contributi sia di Confartigianato che di Cna, sarebbe assurdo pertanto che i loro stessi associati non possano concorrere alla realizzazione dei lavori».

Il 2009, non è stato certo un anno felice per l'edilizia. Secondo i dati della Cassa edile Artigiana Falea, gli occupati nel settore sono calati di circa il 7% rispetto all’anno precedente e nel mese di dicembre il fondo liquiderà circa 2.500 operai e attualmente conta più di 2200 iscritti. La stretta del credito alle famiglie poi, ha determinato un blocco delle vendite delle nuove costruzioni creando così un mercato immobiliare sostanzialmente fermo, sia per le vendite, sia per gli investimenti in nuovi edifici. Il settore edile artigiano cerca di rispondere a questa crisi specializzandosi nelle ristrutturazioni e richiedendo in casi sempre più numerosi l’attestazione «Soa», strumento che permette alle imprese di partecipare alle gare pubbliche per la realizzazione delle opere al di sopra dei 150mila euro. Un segno che indica che il comparto edile in momenti di crisi riscopre l’importanza di partecipare alle gare pubbliche e ampliare il proprio raggio di azione.