Home Cronaca Polanski farà ricorso contro l’estradizione negli Usa

Polanski farà ricorso contro l’estradizione negli Usa

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BERNA – Roman Polanski farà ricorso contro il procedimento di estradizione negli Stati Uniti di fronte al tribunale di Bellinzona. Lo ha reso noto Hervè Themime, l'avvocato che difende il regista arrestato sabato scorso in Svizzera in base ad un mandato di cattura emesso dal tribunale della California per l'accusa di abusi sessuali su una minorenne per fatti avvenuti nel '77.

L'avvocato francese di Polanski, in un comunicato diffuso alla stampa, ha spiegato che il suo cliente "si oppone alla richiesta di estradizione degli Stati Uniti". Ha inoltre specificato che l'avvocato nominato in Svizzera chiederà che il regista venga scarcerato su cauzione dalla prigione di Zurigo dove è detenuto da sabato.

Ora che è ufficiale che Polanski intende opporsi all'estradizione, è chiaro che potrà andare avanti per mesi il processo di fronte al tribunale svizzero, come ha confermato il portavoce del ministero della Giustizia svizzero. Lo stesso portavoce aveva annunciato che, sulla base delle leggi elvetiche, il regista potrebbe essere rilasciato su cauzione a condizione che non lasci la Svizzera.

Sulla base di un accordo del 1990 tra Svizzera e Stati Uniti, Washington ha 60 giorni di tempo per presentare una richiesta formale di estradizione.

Intanto, la vicenda dell'arresto del 76enne regista, che ha la cittadinanza francese e polacca, diventa sempre di più un caso diplomatico. Dopo le proteste di Francia e Polonia, il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner annuncia di aver scritto, insieme al collega polacco Radek Sikorski, al segretario di Stato americano Hillary Clinton chiedendo che si possa arrivare presto al rilascio su cauzione di Polanski. Intervistato dalla radio France-Inter, il ministro francese ha definito "un po' sospetto" il modo in cui Polanski è stato arrestato in Svizzera.

Irina Bokova, nuovo direttore generale dell'Unesco, si dice "scioccata" per l'arresto di Polanski. "Sono scioccata perché è una personalità così conosciuta, un intellettuale che rispettiamo molto – dice la Bokova in un'intervista all'ADNKRONOS – Non conosco i dettagli del procedimento giudiziario e le ragioni dell'arresto, ma ovviamente si rimane sconvolti quando si vede un intellettuale così noto in una situazione del genere".

Un gran numero di attori e registi di fama internazionale hanno sottoscritto un appello per chiedere la liberazione immediata del regista franco-polacco. Tra i firmatari della petizione, promossa dal direttore della Cinemateque di Parigi Serge Toubiana, anche significativi esponenti del cinema italiano, come Ettore Scola, Marco Bellocchio, Giuseppe Tornatore, Monica Bellucci, Michele Placido e Paolo Sorrentino. Tramite l'appello, firmato tra l'altro da Constantin Costa-Gavras, Wong Kar-Wai, Fanny Ardand, Pierre Jolivet, Jean-Jacques Beineix e Bertrand Tavernier, "i cineasti e gli autori francesi, europei, americani e del mondo intero intendono affermare la loro costernazione" per l'arresto del grande regista 76enne, e ne chiedono "l'immediata liberazione". "E' inammissibile – recita il testo della petizione – che una manifestazione culturale internazionale, che rende omaggio a uno dei più grandi cineasti contemporanei, possa trasformarsi in una trappola da poliziesco".

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign