ROMA – Il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo citerà per danni l’Unità in relazione alla notizia pubblicata oggi laddove si ipotizza che fondi destinati a Giampilieri sarebbero stati dirottati verso altre realtà siciliane fra cui le Eolie dove il Ministro possiede la “villa di famiglia”.
La notizia e totalmente falsa e innesca una polemica strumentale, vergognosa in un momento di grande lutto nazionale. In un momento in cui il paese, di fronte ai morti sotto le macerie ed al fango, dovrebbe apparire unito, si sparge fango mediatico in nome della lotta politica.
Ci limitiamo a rilevare i dati di fatto.
1) I fondi a disposizione del Ministero non sono sufficienti a finanziarie le migliaia di richieste di intervento che provengono dai Comuni italiani. Molti sono i Comuni che non hanno avuto assegnate le risorse richieste. Il criterio di selezione utilizzato è quello della segnalazione di un rischio idrogeologico nel PAI (Piano assetto idrogeologico).
2) Ad oggi Giampilieri non figura fra le zone ad alto rischio idrogeologico nel PAI della Regione Siciliana, in via di aggiornamento. Tuttavia era noto che Giampilieri era stata interessata da una alluvione nel 2007, ma era anche noto che era in atto una gestione commissariale con un finanziamento non speso di circa 3 milioni di euro.
3) I Fondi assegnati alle Eolie e a tanti altri Comuni non fanno parte della legge sugli interventi urgenti per dissesto idrogeologico (legge Sarno) ma di un’altra norma della Finanziaria 2007. Fondi generici per la tutela ambientale e la difesa del suolo. Le isole Eolie sono territori fortemente a rischio di erosione costiera e sono caratterizzati da frequenti frane a mare. E’ inoltre uno speciale dovere dello stato tutelarle, trattandosi di “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”, riconosciuto dall’Unesco come sito naturalistico.
4) I fondi cui si fa riferimento negli articoli sono stati destinati nel dicembre 2008. Purtroppo non un euro è stato ancora speso dai comuni, né un’opera realizzata dopo 9 mesi, dovendosi rispettare le procedure ordinarie sia per le progettazioni che per la realizzazione delle opere. Adombrare che quei fondi potevano evitare il disastro è esercizio di cinismo politico sconcertante.