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Programmi prevenzione lavoratori ex esposti amianto in casentino

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CASENTINO – Un polo industriale e artigianale per la produzione di prefabbricati, una rete di officine specializzate nella produzione di rivestimenti per camion e autobus, una ditta per la riparazione di carri e carrozze ferroviarie: tutte aziende che per anni hanno lavorato l'amianto, del quale solo da un paio di decenni si conoscono appieno le conseguenze nefaste per la salute.
Questo è uno degli spaccati del Casentino, realtà con la quale oggi si fanno i conto soprattutto in termini epidemiologici, ma anche di natura sociale, legati alla qualità della vita di persone che si sono ammalate, che devono convivere con patologie o forme di particolare attenzione, con il coinvolgimento delle rispettive famiglie.
Mesotelioma e asbestosi: termini che in Casentino, per molti, sono diventati di uso comune. Aspetti di natura giudiziaria su responsabilità singole e collettive sono già stati trattati, mentre sul fronte della malattia ci sono state fasi diverse. Quelle legate alla cura delle persone che si sono ammalate in modo grave (alcune anche decedute), quella del monitoraggio delle persone interessate alla esposizione all'amianto, quella di indicazione degli stili di vita per non offrire correlazioni pericolose alla malattia.
Il punto su questi ultimi due aspetti è stato fatto nel corso di incontro svoltosi presso la Comunità Montana. All'incontro, organizzato dal Dipartimento della Prevenzione, hanno preso parte il Direttore della Zona/Distretto, il Presidente della Società della Salute, il Presidente dell'Associazione di Tutela Lavoratori ex esposti ad amianto, lavoratori e sindacati, Istituzioni locali, Parti Sociali, Medici di Medicina Generale, Medici Competenti delle Aziende interessate.
E' stata la relazione della Responsabile di Unità Funzionale di Prevenzione Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro della Zona Casentino, Sandra Fani, a mettere in risalto l'importanza del programma di accertamenti sanitari (visite mediche e Tac torace) finalizzato alla prevenzione del tumore polmonare, a cui sono annualmente sottoposti i Lavoratori ex esposti. Particolare attenzione è stata dedicata al programma di promozione della salute, finalizzato anch'esso alla prevenzione oncologica, delle patologie cardiovascolari. Un programma applicato attraverso l'illustrazione e la diffusione di materiale informativo e counselling individuali e di gruppo, mirati a facilitare comportamenti consapevoli, corretti e sani stili di vita (abolizione del fumo di tabacco, sana e corretta alimentazione , attività fisica ).
Il progetto è stato avviato nel 2001 su 382 lavoratori casentinesi ex esposti all'amianto, presso l'ambulatorio di Medicina del Lavoro di Poppi; dal 2005 lo stesso è stato inserito nei progetti integrati del PIS della Società della Salute Casentino e nel 2006 è divenuto progetto di Settore Prevenzione, Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro del Dipartimento della Prevenzione della Asl.
Il monitoraggio dello stato di salute dei Lavoratori ex esposti è svolto in stretta collaborazione con la Unità Operativa di Radiologia della Asl, che da quest'anno, per l'esecuzione delle Tac di controllo, si avvale della Radiologia dell'Ospedale del Casentino, evitando così il trasferimento dell'utenza ad Arezzo.
Si tratta di progetti sollecitati e concordati, ma con adesione volontaria da parte dei lavoratori. Così dal gruppo di 382 lavoratori individuati, un anno dopo sono stati 292 coloro che hanno effettuato controlli e in 78 casi (il 37%) sono risultati presenti placche pleuriche.
Dal 2005 è partito un altro percorso di monitoraggio, che ha visto coinvolti 137 lavoratori selezionati come a “maggior rischio di tumore polmonare”. Ogni ano vengono sottoposti a controlli radiografici, per una durata di 4 anni. I risultati di questo gruppo saranno elaborati entro la fine del 2.010, anno in cui prende avvio un ulteriore progetto di monitoraggi per il quale si sono dichiarati disponibili quasi 150 lavoratori, molti già pensionati, mentre altri ancora in attività.