ROMA – A seguito dei ripetuti episodi che, nelle ultime ore, hanno provocato preoccupazione nella popolazione in merito all’attività sismica che sta interessando il capoluogo abruzzese, il Dipartimento della Protezione Civile si appresta a presentare alle autorità giudiziarie una denuncia contro ignoti per procurato allarme.

Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ente preposto la sorveglianza in tempo reale della sismicità dell’intero territorio nazionale, dall’inizio dell’anno la Rete Sismica Nazionale sta registrando un’attività frequente e di bassa magnitudo nella zona dell’aquilano: nei primi mesi del 2009 sono stati localizzati oltre 160 terremoti, tutti di magnitudo inferiore a 2.9. La maggior parte degli eventi si localizza in un’area molto piccola (4-5 km in pianta), mentre un altro piccolo gruppo viene localizzato circa 15 km a nordovest. Il rilascio sismico è quello definito a “sciame”, caratterizzato da una distribuzione irregolare nel tempo delle scosse, ossia senza una scossa principale e relative repliche.

Sempre secondo l’INGV, allo stato attuale delle conoscenze si può affermare che la sequenza dei mesi scorsi non ha alterato, dunque né aumentato né diminuito, le probabilità di occorrenza di forti terremoti nella zona. Le previsioni basate su precursori di varia natura (geochimici e/o geofisici), inoltre, non sono attualmente considerate affidabili dalla comunità scientifica.