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Quando il soccorso arriva con l’elicottero

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Quando il soccorso arriva con l’elicottero

E' ormai una consuetudine vederlo volare sui nostri cieli. Dipinto con l'inconfondibile colore giallo, il Pegaso è l'elicottero del servizio sanitario nella Regione Toscana. Tre le sedi operative dove stazionano i mezzi e dove viene curata la loro manutenzione: Firenze, Grosseto e Pisa.

Ma anche la nostra provincia ne sta facendo un uso importante e frequente. Da inizio anno siamo già a 150 interventi, molti dei quali hanno permesso di salvare delle vite o, comunque, di ridurre considerevolmente le conseguenze di ferite o patologie gravi. Interventi che – a seconda della gravità – portano gli operatori del 118 a compiere scelte diverse sulla destinazione più adeguata. "Se si tratta di pazienti che possono essere curati ad Arezzo o in un altro ospedale della Usl – dichiara Massimo Mandò, direttore del 118 – l'elicottero viene indirizzato proprio in quelle sedi. Ma, come accade spesso, se si tratta di patologie particolarmente gravi, come lesioni spinali o politraumi, ustionati ed altre gravi situazioni, la scelta è quella dell'invio immediato al centro specializzato più appropriato, disponibile a ricevere e prendersi in carico il paziente".

C'è poi un uso dell'elicottero Pegaso non correlato agli infortuni, ma al trasferimento di malati. Casi in cui il paziente non può sostenere un lungo viaggio in ambulanza, per raggiungere un centro specializzato per un intervento chirurgico o cure particolari: si pensi, ad esempio, a chi viene chiamato con urgenza per un trapianto di organo.

Ecco che allora, la presenza di piste attrezzate per l'atterraggio dell'elicottero a servizio degli ospedali e di altre aree del territorio, diventa fondamentale.

Lo stato dell'arte
“Sono otto le piazzole previste nel Piano Investimenti della Ausl 8 destinate al servizio di elisoccorso – ricorda Alberto Cuccuini, direttore del Dipartimento di Emergenza-Urgenza – tutte attrezzate anche per il volo notturno. Attività quest'ultima, che richiede la presenza di un “gestore del servizio” per il quale è in corso un'apposita gara di appalto.”
Le sedi individuate per le piazzole sono presso gli ospedali di Arezzo, Valdarno e Valdichiana, più altre cinque: a Sansepolcro, Bibbiena, Sestino, Badia Tedalda e Stia.

Quattro quelle già operative ed autorizzate al volo diurno: Arezzo, Valdarno, Valdichiana e Sestino. Per l'abilitazione al volo notturno, come già detto, si attende l'assegnazione ad una Società di gestione e il rilascio della relativa autorizzazioni Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile). Il tutto dovrebbe essere completato entro la fine di settembre.

A Sansepolcro è in dirittura d'arrivo l'adozione di un protocollo che prevede l'utilizzo congiunto di una piazzola già realizzata per la protezione civile: una volta apposte le firme, si tratterà di adeguare l'impianto agli standard previsti, anche per il volo notturno. Considerato che il progetto di adeguamento è già pronto e che i lavori saranno appaltati dopo la pausa estiva, questa pista potrebbe essere operativa entro la fine dell'anno.

Più complessa la situazione in Casentino dove sono previste due piste.
A Bibbiena, in particolare, si registrano i maggiori ritardi che, come è noto, sono dovuti alla scelta operata recentemente di un'area (Cupperi) diversa da quella indicata in precedenza e su cui l'Azienda sanitaria aveva già predisposto un progetto esecutivo (zona parcheggio nuovo ospedale). “Abbiamo dato mandato ai progettisti di redigere un nuovo studio – informa Gilberto Cristofoletti, direttore del dipartimento Area Tecnica della Usl – che sarà pronto tra la fine di agosto ed i primi di settembre. Procederemo quindi alla gara di appalto e puntiamo ad aprire il cantiere entro la fine dell'anno, in modo da avere la pista operativa e corredata dai necessari collaudi nei primi mesi del 2010”.

Anche per Stia si lavora su più fronti. Su quello amministrativo, individuata un'area di proprietà della Misericordia, è in via di predisposizione la convenzione che ne disciplinerà l'utilizzo. Sul fronte tecnico, il progetto sarà consegnato a giorni e, anche in questo caso, si procederà celermente alla la gara di appalto e si avvieranno i lavori per avere la struttura a cavallo dell'anno nuovo.

Infine a Badia Tedalda, in Valtiberina: qui è stata da poco individuata l'area e si stanno definendo gli ultimi particolari per la firma della convenzione con il comune; quindi progetto, gara e via ai lavori. A conti fatti, anche in questo caso, andiamo ad inizio 2010.