Home Cronaca Reggio Emilia, disoccupato uccide moglie e due figli nel sonno

Reggio Emilia, disoccupato uccide moglie e due figli nel sonno

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REGGIO EMILIA – Ha tentato di sterminare la famiglia con un lungo coltello da cucina e una mazzetta da muratore. Intorno alle 4 della scorsa notte, mentre tutti dormivano, un 47enne disoccupato, residente in via Cantù nella frazione Sabbione di Reggio Emilia, ha ucciso la moglie di 45 anni e il figlio 20enne. Quindi ha colpito il figlio più piccolo di 4 anni e la 79enne proprietaria di casa ed amica di famiglia che li ospitava. Il bimbo è morto poche ore dopo. Ricoverato all'azienda ospedaliera Arcispedale Santa Maria Nuova è deceduto alle 20.20 per un arresto cardio-respiratorio.

Dopo la strage l'uomo ha chiamato i carabinieri, riferendo di aver sterminato la propria famiglia, poi si è imbottito di barbiturici e si è gettato dalla finestra. Ora è in coma nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Reggio Emilia. Le ipotesi di reato a suo carico, non ancora formalmente notificate poiché versa in stato di coma, sono omicidio plurimo e tentato omicidio.

Secondo una prima ricostruzione investigativa, ancora al vaglio dei Carabinieri di Reggio Emilia l'uomo, avrebbe prima ucciso la moglie nel letto dove dormiva per accanirsi subito dopo sul piccolo di 4 anni. A questo punto, sceso al piano sottostante ha colto nel sonno, uccidendolo, l'altro figlio 20enne. Infine, si è scagliato sulla 79enne proprietaria di casa che li ospitava. La donna, che stamattina è stata operata al torace, ma che ha riportato anche gravi traumi al viso, è tuttora in terapia intensiva ed è in prognosi riservata.

La prima ipotesi degli inquirenti sulle ragioni che hanno spinto l'uomo riguardano i problemi psicologici del 47enne. Alle spalle anche una difficile situazione lavorativa: da due anni l'azienda ceramica di Rubiera in cui lavorava lo aveva messo in cassa integrazione e da maggio scorso era stato definitivamente licenziato, rimanendo disoccupato. A suo carico, fanno sapere i Carabinieri, non risulta alcun precedente o episodio che potesse far presagire un tale raptus di violenza.

''La Direzione sanitaria dell'Azienda Usl di Reggio Emilia, costernata, informa che l'uomo era seguito dal Centro di salute mentale di Reggio Emilia da circa due anni – afferma in una nota l'azienda sanitaria -. Il paziente veniva visto con regolarità in ambulatorio e non si è mai reso necessario un ricovero in ambito psichiatrico''. Inoltre ''aveva un buon rapporto con gli operatori del Servizio, era collaborativo rispetto alle indicazioni terapeutiche e non ha mai mostrato segni di aggressività".

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign