Home Attualità Riccardo Fontana è il nuovo vescovo di Arezzo

Riccardo Fontana è il nuovo vescovo di Arezzo

0

Questa mattina, poco dopo le 12, nella cappella della Madonna del Conforto nella Cattedrale di Arezzo, al termine della recita dell’Angelus, il vicario generale di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, monsignor Giovacchino, ha annunciato che Benedetto XVI ha nominato il vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, monsignor Gualtiero Bassetti nuovo arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve e che l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Riccardo Fontana, è stato chiamato dal Papa a guidare la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.
L’annuncio delle nomine è avvenuto in contemporanea con Perugia, con Spoleto e con la Sala stampa vaticana a Roma. Commozione e silenzio ha accompagnato la lettura delle nomine nel duomo di Arezzo.
Nel suo intervento monsignor Bassetti ha letto la missiva di accettazione inviata al Papa. «Pensavo di concludere il mio ministero episcopale nell’amata terra di Arezzo», ha scritto a Benedetto XVI. Invece sarà il nuovo Pastore di Perugia-Città della Pieve. «A 67 anni – ha sottolineato al Pontefice – le mie braccia sono più indebolite per tirare le reti ma l’amore per la Chiesa resta lo stesso del giorno della mia ordinazione sacerdotale il 29 giugno 1966».
Poi monsignor Bassetti ha proseguito nel suo messaggio di congedo. «Ho scelto la cappella della Madonna del Conforto come sede dell’annuncio perché, insieme alla Cattedra di San Donato, è uno dei pulpiti più significativi per il magistero del vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro». Poi ha citato Frere Roger Schutz, fondatore della comunità monastica di Taizé in Francia. «Di fronte alla trepidazione di Frere Roger che sentiva la chiamata alla vita monastica, la madre gli disse: “Quando il Signore chiama, bisogna affrettarsi per non farlo attendere”».
Monsignor Bassetti ha ricordato che lo scopo della sua vita è stato sempre di «servire tutti quelli che hanno bisogno di me». E ha aggiunto: «Non mi presenterò a Perugia con programmi preconfezionati, ma desidero essere una presenza di amore e servizio per la comunità cristiana e per la società». Monsignor Bassetti ha definito il suo ministero episcopale in terra aretina «dieci anni meravigliosi» e ha spiegato di aver incontrato «una Chiesa accogliente e aperta alla speranza».
Sull’arrivo del nuovo arcivescovo, monsignor Bassetti ha detto: «Ciò che conta non è il nome del vescovo ma che lui sia il successo degli apostoli a cui va fatto un atto di fede. Per questo vi chiedo che possa contare sul vostro aiuto e sulla vostra fiducia».
Prima del messaggio di monsignor Bassetti, è intervenuto il vicario generale. «Proviamo tutti – ha affermato monsignor Dallara – un comprensibile senso di smarrimento come se venisse a mancare all’improvviso quella amabile paternità con cui lei, da dieci anni, ha accompagnato il nostro cammino». Poi ha sottolineato: «Le siamo riconoscenti per la pazienza con cui ha saputo ricercare, scoprire e valorizzare le risorse e le energie spirituali sempre nuove che le nostre comunità hanno saputo esprimere, in particolare nell’occasione straordinaria della visita pastorale».
Nel messaggio all’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, monsignor Bassetti ha scritto di «non conoscere la terra umbra» Ha salutato il clero, i seminaristi, i religiosi e le religiose, i laici. Poi ha rivolto parole di «particolare affetto» al mondo universitario e al mondo del lavoro.«L’incontro fra l’operosità del lavoro e l’originalità della ricerca scientifica – ha scritto – è strada maestra per guardare al futuro con speranza».
Il settimanale diocesano Toscana Oggi uscirà domani con un numero speciale dedicato alla nomina del nuovo vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e all’elezione di monsignor Bassetti a Pastore di Perugia-Città della Pieve.
Monsignor Bassetti lascia la Chiesa di Arezzo-Cortona-Sansepolcro nel suo decimo anno di episcopato in terra aretina. Un anniversario che aveva festeggiato a febbraio, durante la festa della Madonna del Conforto. I dieci anni di ministero episcopale ad Arezzo erano iniziati preparandosi al grande Giubileo del 2000 a cui il vescovo aveva dedicato la sua prima lettera pastorale. Durante l’Anno santo ha guidato il più grande pellegrinaggio della storia diocesana: 11 mila fedeli della diocesi in piazza san Pietro, a maggio del 2000, per il Giubileo diocesano con Giovanni Paolo II. Nei piani pastorali ha affrontato i temi della famiglia, dell’accompagnamento delle coppie prima e dopo il matrimonio, della parrocchia dal volto missionario, della riscoperta dell’identità battesimale, della parrocchia come comunità educante. Nei messaggi alla diocesi si è soffermato, fra l’altro, sulle morti nel lavoro, sulla politica che ha bisogno di un «sussulto profetico», sulla prostituzione, sulla legalità nella gestione della cosa pubblica, sullo shopping domenicale che snatura il giorno del Signore. Ha scritto, poi, lettere a cresimandi, giovani e mondo del lavoro. Ha inaugurato il restaurato Crocifisso del Cimabue e ha chiuso – proprio nelle scorse settimane – la vicenda della Madonna del Parto di Piero della Francesca, a Monterchi, che tornerà in un luogo di culto. Nel 2003 ha affrontato l’emergenza terrorismo dopo l’assassino del soprintendente Polfer Emanuele Petri da parte delle Brigate Rosse. Dallo stesso anno porta avanti la visita pastorale nelle 245 parrocchie della diocesi (che si sarebbe dovuta concludere fra due anni). Attualmente è delegato per i Seminari d’Italia (nomina che risale al 2001 con Giovanni Paolo II e che è sta confermata da Benedetto XVI nel marzo 2006), membro della Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata e membro del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.
Sempre ieri Benedetto XVI ha nominato nuovo arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo, segretario generale del Governatorato della Città del Vaticano.

La biografia dell’arcivescovo Riccardo Fontana, vescovo eletto di Arezzo-Cortona-Sansepolcro
Monsignor Riccardo Fontana è nato il 20 gennaio 1947 a Forte dei Marmi, in Versilia, nell’arcidiocesi di Pisa. Dopo una significativa esperienza nell’Azione cattolica, a 18 anni entra nel Seminario della Chiesa pisana. A Roma, come alunno dell’Almo Collegio Capranica, appena conseguita la licenza in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana va in parrocchia per completare, con il servizio pastorale, la preparazione al sacerdozio. Il 2 luglio 1972 è ordinato presbitero a Pisa.
Vicario cooperatore della parrocchia del Preziosissimo Sangue a Roma, incaricato della Pastorale giovanile di zona, insegna religione nei licei. Presso la Pontificia Università Lateranense, con una tesi dottorale sulla revisione del Concordato del 1929, completa la formazione giuridica già ricevuta nella facoltà di giurisprudenza dell’Università «La Sapienza» di Roma.
Chiamato nel servizio diplomatico della Santa Sede, va come addetto e poi segretario della Nunziatura apostolica in Indonesia. Nel 1981 ritorna a Roma presso il Consiglio per gli affari pubblici della Chiesa: collabora nella Segreteria dell’allora arcivescovo Achille Silvestrini (oggi cardinale e prefetto emerito della Congregazione per le Chiese orientali). Poi diviene responsabile in Segreteria di Stato per l’area del Sud-Est asiatico, dell’Australia e dell’Oceania.
Intanto, presso l’opera Regina Apostolorum, nella diocesi di Roma, è incaricato della catechesi ai giovani professionisti. Diviene assistente ecclesiastico del gruppo «Pro-Sanctitate» e della «Famiglia Gesù-Maria», tra gli ex-alunni, i docenti e i genitori dell’omonima scuola romana. Nel frattempo esercita il ministero di cappellano presso le suore delle Piccole Ancelle di Cristo Re, nella residenza per anziani alla Madonna del Riposo.
Nominato rettore della chiesa di Santa Barbara dei Librari a Roma, la riapre al culto dopo oltre un secolo di non utilizzo. Assieme a un gruppo di laici, dà vita alla «Comunità di Santa Barbara» per la pastorale giovanile, la catechesi degli adulti, l’animazione del volontariato alla carità e la formazione della comunità cristiana. Dalla Conferenza episcopale del Lazio, per un quadriennio, viene nominato assistente ecclesiastico regionale per gli scout dell’Agesci. Per quattro anni è capo della segreteria del cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato di Giovanni Paolo II.
Il 16 dicembre 1995 viene eletto arcivescovo di Spoleto-Norcia e consacrato vescovo il 6 gennaio 1996 nella Basilica vaticana di San Pietro da Giovanni Paolo II. Il 13 gennaio, per i primi Vespri del patrono San Ponziano, fa il suo ingresso in diocesi. Nel 1997 inizia la sua prima visita pastorale e alla Pentecoste del 2000 avvia, dopo sessantatre anni, il Sinodo diocesano che dopo un triennio arriva a compimento. In attuazione delle decisioni sinodali, si dà nuovo impulso alla carità, avviando «opere segno» nelle nove foranie.
Si riforma la catechesi dell’iniziazione cristiana, di concerto con l’Ateneo Salesiano di Roma, promuovendo con i laboratori di catechesi l’adattamento diocesano al progetto catechetico della Conferenza episcopale italiana attraverso i vari linguaggi usati dai ragazzi. La Scuola diocesana di teologia è preliminare alla promozione dei ministeri laicali e all’ordinazione dei diaconi permanenti. Dalla Cattedrale parte un rinnovato interesse per la liturgia e il «bello» espresso nelle varie forme previste dal Concilio Vaticano II e si diffonde in tutta la diocesi.
Da arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Fontana dà grande impegno alla Pastorale giovanile e, tra l’altro, fa riattivare gli oratori. Una legge regionale dell’Umbria conferma l’opera diocesana sovvenzionandone le attività come risposta alla emergente questione educativa. L’impulso dato alla Pastorale sanitaria culmina con la convenzione firmata tra la Regione Umbria e la Conferenza episcopale regionale. La rete museale ecclesiastica, che punta alla valorizzazione e alla tutela dei beni d’arte della Chiesa, è il completamento di un’opera trasversale svolta nelle varie diocesi umbre, in esecuzione della delega attribuita dai vescovi della regione a monsignor Fontana. La Settimana liturgica nazionale dell’estate del 2007 compendia con la grande mostra «Santi e Papi in terra d’Umbria» il rigore culturale e l’afflato pastorale dell’impegno per la liturgia e l’arte. Decine di convegni, pubblicazioni, congressi nazionali esprimono l’attività culturale dell’arcidiocesi rinnovata dal Sinodo nelle sue manifestazioni esteriori, ma ancor più nella sua consapevolezza di popolo di Dio, attorno alla centralità della Scrittura. Gran parte del laicato si collega con gli organi partecipativi della diocesi: nascono ministeri di fatto e una forte animazione del territorio.
Durante il suo ministero, l’arcivescovo ha arricchito l’arcidiocesi di 37 nuovi sacerdoti, 25 ordinati dallo stesso monsignor Fontana che dopo venticinque anni ha riaperto il Seminario diocesano. Con l’associazione di Spoleto «Scienza & Vita», la più grande dell’Umbria, la Pastorale a tutela della vita e delle nuove nascite ha coinvolto il mondo della salute e le giovani famiglie.
L’impegno per la difesa dei posti di lavoro e la passione per le tematiche sociali hanno distinto l’opera della diocesi in questo ultimo decennio, fino alla creazione del «Fondo di solidarietà delle Chiese umbre» di cui i vescovi hanno affidato la presidenza all’arcivescovo Fontana per l’opera di sensibilizzazione svolta e la grande raccolta di fondi ottenuta. Il primo convegno regionale sulle comunicazioni sociali ha coronato l’opera di sensibilizzazione dei rapporti tra Chiesa e territorio. Soprattutto a Spoleto la collaborazione tra Chiesa e società civile ha ridato attenzione e voce pubblica alla comunità ecclesiale che, aliena da ogni ricerca di potere, ha potuto fare da riferimento a credenti e non, in dialogo con tutti, secondo gli insegnamenti del Concilio Vaticano II. La ricostruzione del post-terremoto ha permesso in questi anni di ripristinare oltre duecento chiese e di ridare assetto funzionale alle strutture dell’arcidiocesi e delle parrocchie.
Varie volte chiamato in giro per l’Italia per la predicazione al clero di esercizi e ritiri, l’arcivescovo si è impegnato per la formazione del laicato.
Le relazioni con il Kosovo, la Georgia, l’Armenia, l’Azerbaijan, la Russia e l’India hanno punteggiato in questi anni l’attenzione per le missioni della Chiesa locale, dove l’«antico» diplomatico si è fatto pastore di Chiese sorelle, insieme al suo popolo, nel sostegno delle missioni e nella promozione di significative opere di carità cercando sempre la collaborazione con le Chiese dell’Umbria.
Monsignor Fontana è attualmente vice-presidente della Conferenza episcopale umbra con le deleghe al servizio della carità e della salute, ai migranti, ai beni culturali ecclesiastici, alla cultura, alle comunicazioni sociali e agli oratori. È vice-presidente di Caritas italiana e segretario della Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute della Conferenza episcopale italiana.
Il 16 luglio 2009 Benedetto XVI lo nomina arcivescovo-vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.