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Roma, sgominata banda di ‘auto fantasma’

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ROMA – In Italia circolano 160mila 'auto fantasma', veicoli condotti da persone ignote alle quali non si può risalire, cosa che può consentire loro di usare i mezzi per qualsiasi tipo di attività illecita con elevatissima probabilità di restare impuniti. Lo ha scoperto il Gruppo VIII della Polizia Municipale di Roma sgominando una banda di falsari con sede nella Capitale e migliaia di 'clienti' in tutta Italia, dopo un'indagine di oltre un anno delegata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura capitolina.

Oltre alle auto, i 'clienti' della banda potevano ottenere qualsiasi certificazione, documenti d'identita', ricevute di pagamenti di bollettini c/c con falsi bolli postali, false buste paga o certificazioni di enti pubblici e anche la possibilita' di eludere il pagamento delle multe.

Gli agenti diretti dal comandante Antonio Di Maggio iniziarono a investigare nei primi mesi del 2008, quando negli uffici di Tor Bella Monaca nacquero sospetti su alcuni incidenti stradali nei quali erano coinvolti veicoli aventi passaggi di proprieta' in corso verso persone che non potevano acquistarli, cittadini extracomunitari senza permesso di soggiorno. L'indagine delegata dalla Dda, nella persona del Sostituto Procuratore Carlo La Speranza, dalla Capitale si e' poi estesa a tutto il territorio nazionale. Dopo una serie di incidenti mortali o con feriti gravi, tutti opera di pirati della strada, i sospetti si sono concentrati su 840 persone: in cambio di qualche centinaio di euro, si facevano intestare veicoli che poi cedevano a persone che altrimenti non avrebbero potuto comprarli. Si e' accertato che in Italia circolano almeno 160mila veicoli condotti da persone di cui si disconosce l'identita' e risulta impossibile risalire ad essi. Questo consente loro di usare i mezzi per qualsiasi tipo di attivita' illecita con elevatissima probabilita' di restare impuniti.

A cio' si aggiunge l'evasione fiscale a causa di bolli mai pagati o auto comprate da falsi invalidi con certificati fasulli per le agevolazioni fiscali. Le decine di perquisizioni su tutto il territorio nazionale hanno portato ad individuare a Roma la centrale, che operava per conto di migliaia di persone. Tutti questi individui, a richiesta, potevano ottenere qualsiasi certificazione, documenti d'identita', ricevute di pagamenti di bollettini c/c con falsi bolli postali, false buste paga o certificazioni di enti pubblici. Da ultimo c'era anche la possibilita' di eludere il pagamento delle multe, non solo con ricorsi falsi attestanti versamenti mai effettuati, ma certificati con false ricevute delle Poste. Per solo due degli indagati nel Comune di Roma risultano mai pagate multe per oltre 80mila euro.

Articlolo scritto da: Adnkronos