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Romania: ‘Toni xenofobi da governo italiano’

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ROMA – "Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha espresso profondo stupore nell'apprendere le dichiarazioni del ministro degli Esteri rumeno, Cristian Diaconescu" che ha puntato il dito contro alcuni atteggiamenti da parte di rappresentanti del governo italiano che inciterebbero alla xenofobia. Lo ha reso noto una nota della Farnesina, in cui si sottolinea che il ministro Frattini "ribadisce che il governo italiano deplora ogni forma di violenza indipendentemente dalla nazionalità di chi la commette".

"Non risulta in nessun modo che membri dell'esecutivo abbiano utilizzato espressioni che possano essere considerate xenofobe. il nostro Paese è da sempre noto per essere luogo di grande tolleranza e ospitalità – si legge ancora nella nota – Quanto alle regole comunitarie, l'Italia – Paese fondatore delle comunità europee – ha contribuito attivamente alla loro stesura e continua a svolgere un ruolo propulsivo per il consolidamento di uno spazio europeo di libertà e giustizia".

Su istruzioni del ministro degli Esteri – conclude la nota – il segretario generale della Farnesina, ambasciatore Giampiero Massolo, ha personalmente rappresentato i sentimenti del governo italiano all'ambasciatore rumeno in Italia.

In un'intervista alla radio statale rumena, il ministro degli Esteri di Bucarest ha rivolto un duro attacco all'Italia. "Nel governo italiano c'è chi incita alla xenofobia", ha detto Diaconescu che ha parlato di "alcuni rappresentanti del governo italiano" che usano "una retorica molto aggressiva e provocatrice, e incitano alla xenofobia".

"Questo non è un comportamento europeo" ha continuato Diaconescu, sottolineando inoltre che in Italia "esiste un certo atteggiamento al livello della classe politica, del governo, che non riesco a spiegarmi: ogni Stato ha il diritto sovrano di sanzionare con la durezza che ritiene necessaria i reati commessi da qualsiasi persona – ha aggiunto condannando i reati commessi dai suoi connazionali all'estero – ma non è giusto lanciare l'anatema contro un'intera comunità".